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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2012 alle ore 06:39.
Sarà così ma intanto l'Arpab, l'Agenzia per l'ambiente, è in piena bufera e si susseguono le interrogazioni consiliari per sapere come vengono spesi i 9,4 milioni all'anno che la Regione versa nelle casse di questo ente strumentale. Non che manchino i rendiconti: nel 2010 ben 4,1 milioni se sono andati tra buste paga e fatture arretrate. Quel che sembra mancare, ancora una volta secondo la denuncia degli oppositori in consiglio e fuori, sono i frutti di quella spesa, vale a dire i dati sui monitoraggi in una regione che dovrebbe vivere anche di turismo ed ecosostenibilità. Il 12 ottobre, dopo oltre 9 anni di indagini, sono stati spediti ai domiciliari dalla Procura di Potenza, due dirigenti dell'Agenzia ma la cosa più grave, spiega Rosa con un esempio più che con cento parole, è che «molti dati sono stati ritrovati in una cassaforte di Matera dove non avrebbero dovuto essere».
Senza certezze, ciascuno si attrezza come può. L'8 novembre 2011 il consiglio comunale di Pisticci ha approvato all'unanimità una mozione che impegna la Giunta a istituire un capitolo di spesa per il monitoraggio mensile delle acque e dei sedimenti del Basento a valle degli scarichi industriali per la ricerca e il dosaggio di metalli pesanti e solventi clorurati. Maurizio Bolognetti, della direzione nazionale dei Radicali Italiani, autore del libro La peste italiana-Il caso Basilicata mette insieme opacità giudiziarie e ambientali. «Personalmente provo un sottile senso di inquietudine – dichiara – nel leggere di tanti processi su questioni ambientali che finiscono in prescrizione».
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