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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2012 alle ore 07:46.

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Nemmeno il tempo di gustare il sollievo da scampato pericolo che già dietro l'angolo si profila un'altra insidia. Più sottile, meno conclamata, ma sfuggente, camaleontica come sa essere la Croazia. Da questo punto di vista persino più inquietante della Spagna, che ha piedi di tutt'altra caratura, ma sa giocare in un modo solo, sfinendoti di palleggi e di ricami e ogni tanto perdendo fortunatamente il filo.

Mentre questi non sai mai come prenderli, e di conseguenza come batterli se è vero che l'unica volta che accadde era il 1942, e sia loro che noi avevamo altro a cui badare.
Dovrà dunque essere un'Italia diversa, se non altro mentalmente, quella di giovedì sera. Perché ai croati andranno bene due risultati su tre, dunque toccherà agli azzurri menare le danze. E potrebbe non essere facile, venendo da una partita nettamente positiva in rapporto alle attese ma tatticamente assai più congeniale di quella che ora si prospetta. Di buono c'è che dovrebbe essere lievitata l'autostima. La squadra non solo ha tenuto testa ai campioni del mondo giocando anche un primo tempo migliore prima di flettere nel finale. Non solo ha firmato un gol di rara bellezza, con la doppia prodezza di Pirlo e Di Natale, che ha avuto il solo torto di scatenare l'emulazione di Iniesta, Silva e Fabregas. Ma ha anche metabolizzato un nuovo modulo che promette di essere quello di riferimento da qui in poi.

Se ci si riporta alla vigilia, da segnarsi con la sinistra. Se si vuol coltivare qualche legittima ambizione, due-tre messe a punto andrebbero poste in agenda. La prima è un maggior autocontrollo disciplinare, perché quattro cartellini sono tanti e altri due li avrebbero meritati De Rossi e Cassano. La seconda è un miglior automatismo di copertura che consenta proprio a De Rossi qualche libera uscita in più. La terza messa a punto, di gran lunga la più impegnativa, sarebbe per Balotelli, che è sempre sveglissimo al momento di protestare ma, meglio di niente, ora si è inventato la narcolessia davanti al portiere.
È presto per parlare di cambi di formazione, anche perché non è affatto detto che ce ne siano. Non è tardi per liquidare Francia e Inghilterra in poche righe, più che sufficienti. Due gol di giocatori del Manchester City, uno per parte, Lescott e Nasri, entrambi con qualche responsabilità dei portieri, tanta noia e il sospetto che Ribery e Nasri anziché francesi siano veneziani di origine. Così una volta si chiamavano quelli che preferiscono perdere un dribbling piuttosto che servire un compagno. Migliore in campo: l'arbitro italiano Rizzoli.

LA QUARTA GIORNATA
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Ha saltato la Francia. E non ci sarà con la Svezia. Wayne Rooney, squalificato per due turni, entrerà alla terza partita dell'Europeo.
Francia-Inghilterra 1-1
Ucraina-Svezia 2-1
Grecia- Repubblica ceca (ore 18)
Polonia-Russia (ore 20.45)

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