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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2012 alle ore 07:19.

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E quella della nautica da diporto e delle imprese attive nel campo dell'audiovisivo. Venne dato il via al progetto "Contract", riunendo insieme architetti che si occupano di design, di interior decoration e le imprese del settore. Per le macchine utensili, d'intesa con Federmacchine, furono creati 18 Centri Tecnologici in cui i giovani provenienti dai Politecnici o dalle scuole professionali di altri Paesi potevano addestrarsi sui macchinari italiani: altrettanti eccellenti promotori del nostro Paese quando si trattava di investire in nuovi impianti. Ma anche in altri campi, come quelli delle bio e nanotecnologie, varie iniziative consentivano alle nostre imprese di presentarsi in mercati lontani, complessi e di difficile approccio con risultati veramente eccezionali.

Nel campo del restauro e dell'arredo urbano progetti realizzati dall'Ice con Assorestauro a Pietroburgo (portale monumentale della Fortezza dei SS Pietro e Paolo di Domenico Trizzino), a Istanbul (Torre dell'Orologio di Dolmabahce) e in Israele (Teatro romano sul lago di Tiberiade), avevano fatto scaturire commesse importanti per il recupero di numerosi monumenti e addirittura il restauro di interi quartieri di alcune città. Per non parlare delle tante Missioni di Sistema organizzate insieme al Governo, alla Confindustria e all'Abi in Paesi strategici per la nostra politica economica e commerciale. Grazie alle grandi Rassegne all'estero organizzate in occasione dell'Expo di Shanghai e della Biennale di Architettura di Pechino erano stati riannodati i rapporti con le Organizzazioni Internazionali (Banca Mondiale, Banche regionali di sviluppo, Unione europea) inserendo ad esempio nell'Ufficio del Direttore Esecutivo italiano della Banca Mondiale funzionari dell'Ice con l'incarico di agevolare la partecipazione delle nostre imprese alle grandi gare d'appalto.

Tutte queste innovazioni erano state avviate grazie alle capacità e alla professionalità del personale dell'Ice che è certamente in grado di mettere a punto un programma di promozione a tutto campo per le nostre aziende. L'Ice che ho conosciuto negli oltre 6 anni di presidenza è costituito da tantissimi professionisti del marketing, specialisti che nei vari quadranti internazionali onorano il nostro Paese con un lavoro di informazione, di assistenza e di promozione svolto senza soluzione di continuità 365 giorni l'anno.
Ora il governo Monti ha deciso di ripristinare l'Agenzia-Ice. È un fatto straordinariamente positivo di cui la Confindustria, guidata da Giorgio Squinzi, saprà certamente trarre i più promettenti sviluppi.Per non disperdere le forze, per non dare vita a progetti velleitari o irrealistici, per organizzare missioni di operatori con concrete prospettive di successo, occorre poter contare su un lavoro di intelligence che può solo essere affidato ai funzionari dell'Ice.

Le imprese chiedono appoggi reali in occasione delle gare internazionali per la vendita di impianti e tecnologie, per l'aggiudicazione di gare per la costruzione di grandi opere, per l'avvio di forniture ad alto contenuto di tecnologia, ma anche per l'apertura di nuovi canali di vendita per beni di consumo e strumentali. L'appoggio della diplomazia italiana, cosi attiva nel promuovere il Sistema Paese, è fondamentale per aggiudicarsi le grandi commesse. Ma la collaborazione del personale dell'Ice è indispensabile per negoziare accordi con la grande distribuzione, individuare e stabilire contatti con rappresentanti commerciali o produttivi, per mettere a punto progetti destinati alle piccole e medie imprese in specifici settori dell'economia e dell'artigianato di qualità.
Per mettere fine al lungo periodo di paralisi in cui è piombato il sistema pubblico di promozione all'estero, senza che la soppressione dell'Ice abbia comportato un apprezzabile risparmio nel bilancio pubblico (dal momento che le risorse umane dell'Ice sono andate ad ingrossare le fila del ministero dello Sviluppo Economico), occorre che i problemi burocratici e amministrativi da risolvere per far ripartire una macchina complessa e variegata, presente in oltre 70 mercati mondiali, vengano affrontati il piu rapidamente possibile.

Raggiungere questo obiettivo, per il quale vorrei augurare al neo presidente Riccardo Monti ogni successo, sarebbe nell'attuale momento di difficile congiuntura, un risultato che non esiterei a definire determinante per infondere coraggio nei nostri imprenditori, veri protagonisti della rinascita della nostra economia, affinché non esitino a lanciarsi con ritrovata fiducia sui mercati mondiali.

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