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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2012 alle ore 06:40.

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Cosa per noi più significativa, nel corso della sua inchiesta, la Commissione senatoriale americana ha appurato che la moglie di Abubakar ha ricevuto negli Usa ben 38 milioni di dollari di natura sospetta provenienti da tre società o trust offshore - Guernsey Trust, LetsGo Ltd e Sima Holding. E, come si legge nel rapporto del Psi, «il signor Volpi è strettamente legato a tutte e tre queste entità (...), essendo uno dei trustee e beneficiari economici di Guernsey, e beneficiario economico con moglie e figli sia della società panamense LetsGo Ltd che di quella delle Isole Vergini britanniche Sima Holding».
Quando gli è stato chiesto di spiegare la natura di quei pagamenti, Volpi ha risposto tramite il suo avvocato: quei finanziamenti a Jennifer Douglas erano il risultato di «un impegno morale con Atiku Abubakar, in riconoscimento dei suoi interessi finanziari».
Dalle 322 pagine del rapporto dello Psi, emerge evidente il sospetto che Gabriele Volpi abbia agito da portaborse/prestanome del potentissimo ex politico nigeriano. E che almeno parte di società e trust da lui gestiti o posseduti siano in realtà del suo grande amico e sponsor africano.
A indicarlo è una email interna scritta dal direttore dell'agenzia della Citibank in cui Jennifer Douglas aveva il conto. Che dice: «Ho parlato con la signora Douglas e mi ha informato che suo marito... è proprietario sia di LetsGo Ltd sia di Guernsey Trust». Gli investigatori dello Psi hanno prontamente notato: «La signora Douglas ha detto alla banca che LetsGo e Guernsey sono di proprietà di suo marito. Ma il beneficiario economico ufficiale di LetsGo è il signor Volpi, non Abubakar. E allo Psi è stato detto che lo stesso vale per Guernsey»".
Anche se fosse così, e cioè Volpi abbia effettivamente agito da fiduciario del potentissimo ex vicepresidente, che male ci sarebbe? Beh, poco male se Abubakar non fosse stato ripetutamente accusato di aver abusato del proprio potere politico per arricchire se stesso, sua moglie e i suoi accoliti. Questo sostiene la Commissione nigeriana sui crimini economici e finanziari. Che in un suo rapporto lo ha incolpato di aver «promosso attività economiche a beneficio proprio e dei suoi amici» e di «essere responsabile di corruzione e riciclaggio di denaro». Nel 2007, un'altra commissione d'inchiesta del Senato nigeriano ha chiesto che Abubakar sia sanzionato per aver «abusato del proprio ufficio e favorito la diversione di fondi pubblici per un totale di 145 milioni di dollari». Non esattamente un modello di moralità il socio di Mister Volpi.
cgatti@ilsole24ore.us
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I PROTAGONISTI

I terminal sulla costa africana
In Nigeria. La Intels di Gabriele Volpi conta tre sedi nel Paese africano: si trovano nella zona sud e sono Warri, Onne e Calabar. L'economia di Warri è incentrata sul petrolio, anche se sono presenti pure industrie dell'acciaio, del cemento e dei silicati. Il porto di Onne si trova sul fiume Bonny ed è collegato a Port Harcourt da una linea ferroviaria. Infine, Calabar, alla foce del fiume Cross, è un importante porto, famoso per il commercio di olio di palma e per la tratta degli schiavi nel XVII secolo.

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