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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2012 alle ore 08:06.

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Gian Luca Giovannucci, presidente di Euca (European university college association) – il network internazionale fondato nel 2008 con sede a Bruxelles, che riunisce 200 collegi universitari di eccellenza e 30mila studenti sparsi in otto Paesi – parte da un aneddoto.

Il fatto è realmente accaduto e riguarda il responsabile delle risorse umane di un'importante multinazionale che, al termine di una selezione del personale, si è trovato a scegliere fra due candidati: «Il primo, laureato con 110 e lode ma digiuno di esperienze lavorative. Il secondo, laurea con 104 e un precedente contatto col mondo del lavoro, che nel colloquio lo aveva reso convincente e sicuro, facendo pendere la bilancia a suo favore. Risultato: un contratto a tempo determinato, trasformato, alla scadenza, in un'assunzione a tempo indeterminato». L'azienda, prosegue Giovannucci, «ha riconosciuto in quel giovane le soft skills, quell'insieme di capacità trasversali e di meta-competenze che si spingono oltre la preparazione accademica formale, sottolineando attitudini e talento, e che lo hanno reso più competitivo del concorrente».

Le soft skills (o life skills, nel mondo anglosassone) sono a tutt'oggi il nervo scoperto del mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro dei giovani laureati. La «grave carenza, talvolta non recuperabile» di competenze – come la capacità di risolvere problemi e lavorare in gruppo, l'orientamento al risultato, la capacità di analisi, di decisione, lo spirito di iniziativa, il self control e la resistenza allo stress – è stata lamentata da indagini come quella su "Occupazione e occupabilità dei laureati universitari" promossa dal Cared (Centro di ateneo per la ricerca educativa e didattica) dell'Università di Genova in collaborazione con l'Università di Milano Bicocca o dalla ricerca Aidp (Associazione direttori del personale)-Fondazione Agnelli.

L'importanza attribuita alle soft skills ai fini dell'employability non è tuttavia un fenomeno solo italiano. Al contrario è riconosciuta – e sostenuta con azioni concrete – in varie sedi a livello europeo. Un documento stilato dall'European economic and social committee nel 2011 ("An agenda for new skills and job") sottolinea l'opportunità di fornire ai giovani occasioni per lo sviluppo di capacità imprenditoriali, soft skills e coping skills (ovvero la capacità di affrontare un problema in maniera creativa), efficaci nella transizione tra il mondo dell'istruzione e quello del lavoro.
Secondo il presidente di Euca «fornire il giusto mix di competenze ai giovani è fondamentale per evitare una sottoutilizzazione dei talenti e delle potenzialità. Ciò richiede una migliore cooperazione tra il mondo del lavoro e quello dell'istruzione e della formazione, che nelle best practices dei collegi di merito sull'insegnamento delle soft skills mostra di aver trovato una sintesi».

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