Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 08:15.

All'estremo opposto dell'isola, sulla costa di Santa Margherita di Pula, al Forte Village Resort si pensa di espandere il servizio di jet privati inaugurato un anno fa, che porta i clienti, soprattutto dalla Russia, in Sardegna: «Dobbiamo essere capaci di promuoverci - spiega il direttore generale Lorenzo Giannuzzi -: i 6 milioni stanziati dal gruppo Eleganzia sono una goccia nell'oceano. Puntiamo anche su grandi nomi internazionali, per esempio lo chef Gordon Ramsay, come sulla nostra Sport Academy che coinvolge lo staff del Chelsea per il calcio. Ogni novità, come la fangaia con olio di mare nella spa, viene comunicata ai clienti anche con una newsletter in otto lingue». Il Forte Village è la prima struttura privata ad aver ospitato una mostra di Salvador Dalí. Scelta saggia, perché il turismo internazionale di lusso sta progressivamente abbandonando le cabanas in spiaggia per andare a scoprire musei, siti archeologici, monumenti.

«Aspettiamo il permesso dalla Sovrintendenza per aprire la spa - racconta da Roma Roberto Billi, proprietario del Grand Hotel de la Minerve, palazzo seicentesco che sorge sui resti dell'antico tempio di Iside -: la realizzeremo in stile romano, rispettando i vincoli storico-artistici», prosegue, spiegando come i turisti stranieri - il 75% della clientela - apprezzino i pacchetti per visitare le mostre più importanti della capitale.

«Per americani e inglesi, che conoscono bene l'Europa mediterranea, questa parte della Sicilia è una nuova meta - spiega dalla costa agrigentina Felipe Espinoza, nuovo general manager del Verdura Golf & Spa Resort, del gruppo Rocco Forte -. Organizziamo tour su misura con il nostro archeologo e cocktail privati nella Valle dei Templi. Questo valore aggiunto ci ha permesso di registrare un +25% degli arrivi rispetto all'anno scorso». A Nord, anche Milano si espande oltre il classicissimo shopping tour: «In molti sono interessati a scoprire l'arte della città - dice Vincenzo Finizzola del Four Seasons -, anche quella di nicchia, come il Cimitero Monumentale».

Anche a cena il luogo comune straniero, ricco, infradito è lontano, ora il turista è high-spender: se prima i russi facevano parlare in inglese i figli e andavano in giro con buste piene di soldi, adesso magari chiedono una bicicletta per girare Milano in modo ecologico.

Nel 2010, per l'Istat, i russi sono stati la decima nazionalità per arrivi in Italia, in crescita del 27,5% sul 2009, secondi solo ai cinesi (12° posto, boom del 32,8%). Per la Wto i russi sono quelli che, dopo i cinesi, hanno speso di più per viaggiare nel 2011: il 22% in più rispetto al 2010. «A Capri arrivano i russi che hanno barche importanti e non soggiornano in hotel - spiega Ori Kafri, creatore del boutique hotel J.K. Place - l'isola è di nicchia e di solito loro vogliono posti diversi, dove possono uscire la sera, ballare. Ma oltre ad americani e inglesi, arrivano sempre di più brasiliani e messicani, clienti molto attenti e appassionati di arte contemporanea». Se questi Paesi emergenti, insieme con l'India, fanno capolino anche in Sardegna, Sicilia, a Milano e Roma, quei cinesi che tutto il mondo del turismo aspetta, invece, preferiscono ancora viaggiare e spendere fra Hong Kong, Singapore, al limite l'Australia. E quando arrivano in Europa, lo fanno in gruppo e mantenendo un certo budget, aspetti che li tengono ancora lontani dall'ospitalità di lusso. Ma la parete fra due suite, se serve, si può sempre tirar giù.

Shopping24

Dai nostri archivi