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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 07:54.

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L'orda di gadget con Window 8, come lo è stata qualche anno prima quella con Android rappresenta un innesto di Dna nuovo che andrà ad alimentare la biodiversità di un ecosistema che solo per brevi intervalli tende ad assomigliarsi troppo.
Per vent'anni i gadget si sono guardati allo specchio ma hanno saputo sorprendersi. Rare fughe in avanti che come nel ciclismo hanno tirato la volata agli altri costringendo tutta la filiera industriale a un salto di qualità. Poi lunghi intervalli di corsa in gruppo con frequenti accelerazioni che non solo hanno contribuito ad abbassare il prezzo di alcune tecnologie ma anche prodotto innovazione di prodotto.

Lo scambio tra gadget di diverse categorie e tecnologie è stato continuo e benefico per tutto il sistema dell'elettronica. Il walkman inventato da Sony ha reso la musica portatile. Senza Toshiba non avremmo computer portatili come quelli attuali. Se oggi per rispondere a una telefonata ci siamo abituati a passare il dito su una superficie piatta lo dobbiamo in parte anche al successo nel 2004 di una console portatile, la Nintendo Ds che ha reso popolari gli schermi tattili. Così come se i nuovissimi televisori possono essere governati senza telecomando ma solo con il movimento della mani lo si deve a Kinect, un gadget inventato da Microsoft per la sua console di videogiochi.
Indubbiamente però le accelerazioni più forti si devono a Apple. Stasera Tim Cook salirà per la seconda sul palco del Moscone Center di San Francisco per presentare iPhone 5. Non sarà un gadget come gli altri. Jp Morgan ha calcolato che prossimo telefonino della Apple avrà un impatto sull'economia statunitense pari a un icremento del prodotto interno lordo tra lo 0,25% e lo 0,5%.

I fan di Cupertino vorrebbero assistere all'ennesima magia, un telefono che sappia stupire, un prodotto diverso dagli altri capace di alzare ancora una volta l'asticella dell'innovazione. Probabilmente si dovranno invece accontentare di uno schermo più grande con risoluzione 1136x640 pixel, connessione Lte per l'internet mobile ultra-veloce, una diversa disposizione di alimentazione e jack e un processore più potente. Tante applicazioni innovative e alcune scelte precise per non dipendere dai software di Google. Nulla che faccia gridare al miracolo. Al contrario di quando nel 2007 Steve Jobs mostrò il primo iPhone. Da quel momento il telefonino ha smesso di essere un terminale con suonerie polifoniche e tastini di plastica (che oggi fanno tanto tecnologia da Ddr Repubblica Democratica Tedesca) per diventare una piattaforma di servizi connessa a internet.

Andando indietro nella tempo e nella storia di Cupertino, l'interfaccia grafica a icone, l'app store, il multi-touch hanno definito in alcuni casi nuove categorie di prodotti (ultrabook) in altri casi hanno geneticamente stimolato un salto evolutivo a prodotti esistenti, ad esempio il tablet con l'iPad. Intorno a questi e altri prodotti è nato un ecosistema di gadget libero e in continua evoluzione. Senza troppi avvocati e tribunali.

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