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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2012 alle ore 08:40.
L'ultima modifica è del 24 settembre 2012 alle ore 08:49.

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Qualche riflessione, in Italia, andrebbe fatta sul fronte della sanità, delle pensioni e dell'istruzione.
La sanità è un settore molto delicato e complesso. La spesa per l'assistenza, peraltro, assorbe gran parte delle risorse pubbliche. In diversi Paesi, con sistemi sanitari pubblici, si sono sviluppati, per alcuni aspetti della salute pubblica, sistemi paralleli privati abbastanza efficienti. Al fine di garantire l'assistenza ai cittadini a più basso reddito, in Italia il Governo potrebbe intervenire a finanziare l'accesso a un pacchetto di servizi sanitari essenziali, lasciando poi ai privati lo svolgimento degli altri servizi, naturalmente, continuando a esercitare il ruolo di supervisore e regolatore.

Sul fronte delle pensioni non vi è una buona ragione, per esempio, perché lo Stato le monopolizzi; il suo ruolo dovrebbe essere solo quello di garantire un minimo di pensione a chiunque raggiunga l'età del pensionamento.

Per quanto riguarda il settore del l'istruzione è da rilevare che le scuole private sono in forte espansione in tutto il mondo e per molte di esse la qualità è molto buona. Per il settore del l'istruzione secondaria e l'università, l'offerta gratuita dei servizi da parte dello Stato è in genere molto costosa per lo stesso in termini di uso delle risorse se essa incoraggia molti a ottenere diplomi e lauree che non sono utili a trovare lavori produttivi. In genere, quando gli studenti pagano per la loro istruzione è molto probabile che sceglieranno facoltà o diplomi che saranno più direttamente utili nelle attività che seguiranno nella loro vita lavorativa. È fondamentale oggi indirizzare gli studenti a frequentare università di eccellenza, che permettono alta formazione fatta di lezioni e seminari che integrano i normali insegnamenti obbligatori. Al riguardo lo Stato potrà favorire tali facoltà assegnandole a privati e potrà stimolare la partecipazione degli studenti, dopo attenta selezione, concedendo contributi ai più meritevoli e ai più svantaggiati per pagare le tasse universitarie.

Per concludere, la storia e l'attuale crisi dei debiti pubblici stanno dimostrando che il mercato può svolgere un ruolo fondamentale per la risoluzione del problema, ma è fondamentale introdurre regole e imporne il rispetto, così da evitare le speculazioni che favoriscono molti a danno di pochi. Il Governo Monti si sta muovendo su questa strada, ma bisogna avere più coraggio e ciò è nell'interesse del nostro Paese e dell'Europa.


Docente di Economia aziendale Luiss Guido Carli e Presidente dell'associazione Istituto per il governo societario (Igs)

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