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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 07:55.

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Pd e Pdl chiudono il bilancio 2011 con un avanzo di esercizio. Ma i "nuovi" partiti si portano dietro la zavorra dei "vecchi". Infatti non uno fra Ds, Margherita, Forza Italia e An (quest'ultima ormai in liquidazione), chiudono con un avanzo. E il passivo 2011 si aggiunge a quello cumulato negli anni precedenti.
È il pesante passato degli apparati politici che riaffiora e che fa capolino nelle tabelle e nelle relazioni dei tesorieri raccolte sulla gazzetta ufficiale.

Il monumentale (2.064 pagine) supplemento straordinario riporta i «Rendiconti dei partiti e movimenti politici per l'esercizio 2011», in virtù dell'articolo 8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2. Bilanci che ancora non risentono del taglio dei finanziamenti deciso prima dell'estate che porterà una sforbiciata di 91 milioni annui ai contributi elettorali che i partiti incassano il 31 luglio di ogni anno.
Il Partito democratico, il cui bilancio è certificato da PricewaterhouseCoopers, fa segnare nel 2011 un avanzo di 3.237.165,77 euro (nel 2010 si era invece registrato un disavanzo di quasi 43 milioni di euro) che porta l'avanzo totale del partito a 23,5 milioni.

Più contenuto l'avanzo 2011 del Popolo della libertà (475.340 euro), che lima il disavanzo complessivo di Via dell'Umiltà, facendolo calare a 7.490.292 euro. Sul partito di Berlusconi hanno pesato le nuove spese per l'apertura di altre 22 sedi locali con la sottoscrizione di appositi contratti di locazione. In tutto adesso gli organismi periferici sono saliti a 92. Ad impedire il conseguimento di un avanzo migliore – scrive il tesoriere Rocco Crimi nella dettagliata nota integrativa – le spese per le campagne elettorali «che hanno raggiunto un totale in assoluto molto rilevante, forse eccessivo». Tra le nuove voci di spesa anche «la creazione della nuova struttura del segretario politico nazionale presso la sede di Via dell'Umiltà». Ma ciò che più ha pesato, e che solo le tabelle rivelano, è il minore "soccorso finanziario" di Silvio Berlusconi al partito. Quella benzina che ogni anno arrivava al Pdl sotto la dicitura "fidejussioni da terzi" cala di oltre un milione di euro passando dai 5,3 milioni del 2010 ai 4 milioni del 2011.

Ben altri sono i numeri dei bilanci dei partiti "progenitori" che non hanno più posto in Parlamento. Forza Italia ha un disavanzo 2011 di 8.175.374 euro che porta quello complessivo cumulato negli anni precedenti a 42.412.556 euro. Quanto all'altra metà del cielo, Alleanza nazionale ormai confluita nell'associazione "An in liquidazione", l'esercizio 2011 riporta un disavanzo di 4,7 milioni, mentre l'anno precedente si era chiuso con un avanzo di 6,6 milioni.
A sinistra c'è invece il caso Ds, il cui disavanzo 2011, pari a 8,4 milioni, porta il disavanzo patrimoniale totale a ben 145,4 milioni (156 milioni il monte debiti complessivo). Diverse le dimensioni, ma stessa musica per la Margherita che chiude il 2011 – primo bilancio non firmato da Luigi Lusi ma da Francesco Rutelli, Enzo Bianco e Gianpiero Bocci – con oltre 10 milioni di disavanzo. E i tre amministratori, tra le pieghe del bilancio, non mancano di lanciare ulteriori accuse all'ex tesoriere al centro dell'inchiesta sulla sottrazione dei fondi al partito e adesso agli arresti domiciliari in convento. In particolare, alla voce "costi per servizi" pari a 4,3 milioni, annotano: «È doveroso segnalare che nei costi per servizi sono incluse spese e oneri non documentati o documentati ma relativi a spese personali dell'ex tesoriere per complessivi 1,2 milioni».

In particolare: le spese non documentate ammontano a 869mila euro e si riferiscono a «centinaia di assegni di piccolo taglio (inferiori a 12mila euro) emessi dall'ex tesoriere sul conto corrente acceso presso la Bnl; le spese di rappresentanza non idoneamente documentate raggiungono i 95mila euro e infine le spese personali di Lusi toccano i 235mila euro e si riferiscono alle spese per viaggi e trasferte documentate dalle fatture dell'agenzia di viaggio fornitrice».
Anche l'Udc chiude il 2011 con un saldo negativo (3.595.469 euro) in aumento rispetto a quello registrato nel 2010 (3.266.110 euro).

La Lega Nord nel 2011, con un avanzo di 8.118.459,63 euro, ha fatto meglio del 2010 che si era comunque chiuso con il segno più (per oltre 6 milioni e mezzo di euro).
Il partito di Di Pietro invece registra nel 2011 un disavanzo di 6,5 milioni, un passo indietro rispetto al 2010 che si era chiuso in positivo: i conti presentavano un avanzo di ben 4,8 milioni.

Il documento con i bilanci 2011 dei partiti

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