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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2012 alle ore 07:42.

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Almeno sul segmento dei passeggeri, l'Italia ha il mercato più aperto del continente, grazie alla presenza di Ntv nell'Alta velocità: concorrenza vera, su segmenti ricchi, che oggi non si trova in nessun altro Paese, se si fa eccezione per Regno Unito e Svezia.
«Nel trasporto locale abbiamo un'eccessiva idolatria dell'utente finale, non riusciamo a far capire che certi servizi e la loro qualità si devono far pagare. Solidarietà ed equità non le fai abbassando le entrate, ma articolando la tariffazione: chi non può pagare deve avere forme di facilitazione». Da dove cominciare per rompere la spirale negativa italiana? «Credo - risponde Senn - che si debba cominciare da una spesa pubblica più consistente di quella di oggi. Questo dovrebbe consentire di fare maggiore qualità e farà poi accettare un aumento delle tariffe»
«Ci vorrebbe un Monti dei trasporti - dice efficacemente Senn - per fare una battaglia in sede comunitaria, scoprire questi bluff e portare le ragioni di un mercato europeo effettivamente integrato e aperto alla concorrenza». Oggi abbiamo invece 27 mercati nazionali sostanzialmente separati.

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