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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2012 alle ore 08:09.

Lampi di un duello in corso su cui si misurerà il destino della partecipazione britannica all'Unione europea. Una mano in cui Londra si trova del tutto isolata, senza alleati certi a Nord - nonostante le simpatie svedesi viste anche in queste ore a Bruxelles- nè a Est dell'Unione dove nessuno ha analogo interesse a proteggere la City. E nemmeno a seguire le "paranoie" britanniche come alcuni insistono nel considerarle. L'esito è sotto gli occhi di tutti. «Il Regno Unito - dice un insider che preferisce restare anonimo - vive a Bruxelles una condizione di assoluta emarginazione. Nessuno vuole associare la propria posizione a quella britannica».

Un destino da pariah d'Europa se deciderà di collocarsi ai margini del'Ue? Un'altra Norvegia d'Europa, probabilmente, condannata a recepire anche sul single market le indicazioni dei partner senza la possibilità di contribuire a definirle perchè esclusa dai meccanismi decisionali. O, nella speranza degli euroscettici, un' altra Svizzera d'Europa. Ipotesi acrobatica (per la complessità di replicare rapporti bilaterali analoghi) e francamente minuscola consolazione per le ambizioni di un Paese che si assegna nel mondo ruolo e funzioni di altra statura.

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