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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2013 alle ore 14:07.

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Scorrere l'elenco delle nomine e delle poltrone della holding "Regione Friuli-Venezia Giulia" governata da Renzo Tondo (Pdl) è come sfogliare l'album delle figurine. Anzi una raccolta. Solo che al posto dei calciatori ci sono i politici: quelli che hanno appena cominciato a calcare i campi in erba e quelli del bel tempo che fu. Guardando nomi e volti ti vien da dire: «Te lo ricordi questo? Un fuoriclasse. E questo? No, questo proprio non me lo ricordo. E lui? Ah questo dicono che sia un talento ma è ancora giovane». Brocchi? Nessuno. Tutti Maradona, altrimenti la politica non li piazzerebbe. La Regione, con la politica, tiene le briglie a una holding che, attraverso una ragnatela di controlli e partecipazioni, spazia dall'industria ai servizi, dalla finanza alle costruzioni, dal turismo alla chimica, dai trasporti alla tecnologia ma che è presente anche nei salumifici. Del resto, si sa, l'appetito vien mangiando.

La presenza della politica è talmente radicata che nel 2005 l'associazione "Una Regione in Comune" diede alle stampe il libro bianco delle nomine, il cui incipit non lasciava adito a dubbi: «Questa iniziativa, che non rientra nel costume politico italiano, non è contro qualcuno ma, molto più semplicemente, a favore di tutti i cittadini della nostra regione». E giù, in 64 pagine, l'elenco di 322 nomine politiche, tra le quali 28 presidenze e 40 rappresentanze nei collegi sindacali. All'epoca spaziavano dai Democratici di sinistra alla Margherita, da Rifondazione comunista ai Verdi, passando attraverso gli uomini diretta espressione dell'allora presidente Riccardo Illy, dei vari assessori e dei partiti di centrodestra. L'avvocato Bruno Malattia, presidente dell'associazione e che nel 2005 era capogruppo della lista "Cittadini per il Presidente" che ancora oggi conta due consiglieri d'area, ricorda ancora quel libro che riportava anche compensi, provenienza geografica, età e curricula. «Con il Governatore Illy – racconta Malattia al Sole-24 Ore – volevamo un'operazione trasparenza per smascherare l'ipocrisia dei partiti e far riflettere i corregionali sull'invasione della politica. Fu un terremoto. Presentammo anche una proposta di legge per rendere trasparenti le nomine, che abbiamo anche ripresentato recentemente ma l'esito è stato lo stesso, bocciata da tutti indistintamente. Da allora ad oggi nulla è cambiato, anzi».

La Regione ha 8 tra enti e agenzie, 5 società e un'associazione nelle quali ha un potere enorme di nomina. Il Sole-24 Ore ha contato 96 poltrone che rientrano nel potere diretto della Giunta ma l'elenco è parziale perché di alcuni enti non vengono indicati i rappresentanti regionali e inoltre non tiene conto delle mani della politica nelle sei aziende per i servizi sanitari, nelle tre aziende ospedaliere e nei due istituti di ricerca a carattere scientifico.

Nell'album delle figurine giriamo solo alcune pagine della politica. A caso. Alla voce "enti e agenzie" c'è Loris Saldan che nel 2005 il libro bianco dava come vicino alla Margherita. Oggi, come allora, su nomina del Governatore è presidente dell'Ente tutela pesca ed oggi come allora ama la politica: siede dal 2009 nel consiglio comunale di Fontanafredda (Pordenone) per la lista "Comunità e democrazia".

Il presidente dell'Aeroporto Duca D'Aosta di Gorizia, Dario Danese, è avvocato e valente dirigente regionale che da aprile 1981 a dicembre 1988 è stato consigliere regionale. Non percepisce un centesimo per il suo incarico. Il suo collega Sergio Dressi, vice coordinatore regionale del Pdl e che presiede l'Aeroporto Fvg, dal 1982 al 1988 è stato consigliere comunale a Trieste, dal 1988 al 2008 è stato consigliere regionale: il più votato tra tutti i candidati della provincia di Trieste, come tiene a sottolineare nel suo curriculum, con quasi 5mila preferenze. E' stato assessore regionale all'Industria e prima di “volare” a Ronchi dei Legionari (Gorizia) è stato anche presidente dell'Azienda regionale di promozione turistica.

Agemont (Agenzia per lo sviluppo economico della montagna) ha alla presidenza Roberto Venturini, dal 1999 al 2009 sindaco eletto in una lista civica del Comune di Artegna (Udine).Il vicepresidente, Cristian Fiorot, da giugno 2007 a maggio 2012 è stato vicesindaco eletto in una lista civica del Comune di Maniago (Pordenone).

Il pacchetto di mischia della politica è comunque in Friulia, la finanziaria regionale che ha chiuso il bilancio 2011 con una perdita di esercizio di 10,2 milioni e ha chiuso l'esercizio 2012, attraverso una serie di operazioni finanziarie non indolori, ristrutturazioni e riclassificazioni, con una perdita di 4,3 milioni. Partecipa direttamente in 95 aziende e al 30 giugno 2012 contava (anche attraverso Finest, Fondo Aladinn e Bic incubatori Fvg) 182 partecipazioni per 284 milioni investiti. In 40 anni di vita ha svolto 1.500 interventi in oltre 700 aziende. Tra le sue partecipazioni spicca la società delle autovie venete (Saav). Nel cda del triennio 2009/2012 compariva Lucio Leonardelli deputato per Forza Italia nella XII legislatura. La politica gli scorre nel sangue al punto che l'ha trasmessa al figlio maggiore, assistente presso il Parlamento europeo. Nella Saav c'era anche Giorgio Santuz, che i bene informati danno in corso per la presidenza (l'ha già ricoperta nel 2006) ma anche per la poltrona di sindaco a Udine in quota Pdl. Il suo curriculum è lunghissimo: deputato per la Dc dal 1972 al 1994, divenne sottosegretario ai Lavori pubblici e poi all'Industria, ministro della Funzione pubblica nel 1987, che lascerà per i Trasporti che guidò dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989.

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