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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2013 alle ore 08:05.

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Il termine più conosciuto è "droni" e si riferisce a quegli aerei senza pilota a bordo, impiegati per uso militare. Negli ultimi anni abbiamo letto molte notizie sulle loro missioni in teatri di guerra e sugli errori che hanno spesso portato a colpire civili innocenti. Tuttavia questi errori erano quasi sempre dovuti a false informazioni, non alla tecnologia di queste macchine che ha raggiunto livelli sofisticatissimi.

Il termine "drone" fu coniato quasi cento anni fa, perché il ronzio dei primi modelli assomigliava al rumore che fa il maschio dell'ape, il fuco che in inglese è drone.
Nel momento in cui hanno cominciato a svilupparsi gli impieghi civili di queste macchine si è diffuso il termine "Unmanned air vehicle (Uav)", cioè veicolo senza pilota, ma, in effetti, il pilota c'è; è a terra dove, da un'attrezzatura portatile o da una complessa stazione di terra simile alla cabina di pilotaggio di un aereo commerciale, guida il veicolo, in volo a vista o tramite satelliti. I droni impiegati in Afghanistan dagli Stati Uniti sono pilotati dalla Virginia. Occorre dire che da tempo esistono veicoli senza pilota, come i treni delle metropolitane, ma per i prossimi trent'anni almeno non si prevedono aerei passeggeri pilotati da remoto. Una prima ragione è che l'incidenza del costo di due piloti sul costo totale di un volo è risibile; la seconda è che nessun passeggero salirebbe su un aereo senza pilota a bordo, anche se i moderni aerei passeggeri adottano il sistema di fly-by-wire, che riduce al minimo l'intervento del pilota.

Ultimamente l'Icao, l'Organizzazione mondiale dell'aviazione civile, costituita a Chicago nel 1944, ha adottato il più corretto termine di Remotely piloted aircraft system (Rpas), cioè aerei con sistema a pilotaggio remoto.
Esistono diversi modelli di questi aerei che vanno dal peso minore di un chilogrammo a diverse tonnellate di un jet da 12-15 posti. La tecnologia avanzata di questi aerei riguarda il sistema di pilotaggio via satellite, i sistemi anti-collisione e una serie infinita di sensori e di macchine per riprese di foto e video ad alta definizione. Per esempio, la polizia olandese utilizza un piccolo elicottero che pesa meno di 20 chili, dotato di uno "sniffatore" per scoprire le coltivazioni abusive di cannabis sativa. Un Rpa grande come un aereo da turismo può restare in volo per ventiquattr'ore senza rifornimento; grazie a questo è usato per la sorveglianza delle coste e dei confini per prevenire l'immigrazione illegale o attività criminose, inviando continuamente alla stazione di terra immagini o altri dati raccolti con sensori termici o di posizione. La sorveglianza comprende di solito anche i punti sensibili di uno Stato, come gli aeroporti, i porti, le centrali nucleari o elettriche. Questi aerei sono poi impiegati per raccogliere campioni da nubi vulcaniche o nucleari per decidere interventi a difesa della popolazione. Tra gli innumerevoli altri impieghi è molto diffuso quello della lotta agli incendi o la prevenzione di disastri naturali (soprattutto le inondazioni) che nella sola Europa procurano ogni anno danni per più di 300 miliardi di euro, oltre alla perdita di vite umane.

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