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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 07:55.

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I grillini potrebbero fornire un importante contributo per superare gli ostacoli politici che sinora l'hanno impedito. Il processo decisionale italiano viene tradizionalmente influenzato in profondità da gruppi di pressione e lobby - ad esempio industriali, taxisti e sindacati - mentre mancano soggetti simili attivi a favore dei poveri. Abitualmente, dunque, i vari gruppi e le diverse corporazioni si organizzano in modo da condizionare fortemente gli Esecutivi - di qualunque colore - e li spingono a dare priorità alle proprie istanze; così la povertà non entra mai tra i temi da affrontare. Il Movimento potrebbe avanzare una proposta strutturata di reddito minimo sfruttando la propria visibilità per far sapere alla cittadinanza che in Italia le famiglie povere non hanno i diritti esistenti all'estero (punto poco trattato sui media). Una classe politica delegittimata incontrerebbe allora maggiori difficoltà che in passato a portare l'abituale obiezione del "ci piacerebbe ma non ci sono soldi" dedicandosi, invece, ai temi cari agli interessi organizzati.

La scelta grillina per il reddito minimo non troverebbe sostegno nel centro-destra, attestato sulla contrarietà alla tutela pubblica delle famiglie povere espressa da Sacconi quando era Ministro del lavoro (2008-2011). Potrebbe, invece, spingere la sinistra e i cattolici degli altri schieramenti - cioè i soggetti più attenti al welfare - a proseguire nel proprio rinnovamento. Durante la seconda repubblica, infatti, la sinistra ha puntato principalmente sui temi del lavoro mentre i cattolici su quelli cosiddetti "eticamente sensibili" (procreazione, configurazione giuridica della famiglia e fine vita), entrambi trascurando la povertà. A ispirare le rispettive agende di welfare è stata più la matrice culturale d'origine (centralità marxista del lavoro o dottrina della chiesa) che uno sguardo verso la concreta situazione del paese. Recentemente, invece, sia la sinistra sia i cattolici hanno cominciato ad operare per migliorare il loro rapporto con la realtà e riconosciuto, pertanto, maggiore rilievo alla lotta contro l'esclusione sociale; ciò attende ora di essere tradotto in azione politica.
Riuscirà il Movimento Cinque Stelle a portare gli italiani poveri in Europa (quella sociale)?

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