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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2013 alle ore 07:26.

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Battaglin (Ansa)Battaglin (Ansa)

A Serra San Bruno ha vinto Enrico Battaglin. Solo un caso di omonimia con Giovanni Battaglin, vincitore del Giro d'Italia del 1981, ma il giovane ciclista di Marostica è un protagonista annunciato: quattro anni fa aveva stabilito il record di punti (un criterio che giudica il rendimento di tutta la stagione) tra gli under 23. Un atleta, dunque, che sembra avere davanti a sè una brillante carriera: dopo un primo anno da professionista sotto tono per i guai fisici, ora è pronto ad esplodere.

Il numero di ieri parla chiaro: Battaglin (uomo da corsa in linea piuttosto che da grandi Giri) è dotato di uno spunto notevole e, ieri, ha battuto due specialisti dello sprint come Fabio Felline e Giovanni Visconti.
Anche quella di ieri si è rivelata una tappa difficile, tirata a tutta con il risultato – complici le condizioni del tempo – di provocare ulteriori scossoni. A farne le spese Bradley Wiggins che ha rimediato un ritardo di 17 secondi sul gruppetto di una ventina di corridori regolato da Battaglin. L'inglese ha patito le conseguenze di una caduta, è rimasto attardato anche per qualche incomprensione con la squadra (Sky Procycling) che non ha protetto adeguatamente il suo capitano.
Il Giro d'Italia è soltanto agli inizi ma si vedono già scintille. Pur in una tappa non decisiva i migliori si sono dati battaglia per lo sprint finale e Cadel Evans si è impegnato per arrivare tra i primi. Si è rivisto Danilo Di Luca che ha provato un affondo (tatticamente al momento opportuno) per poi spegnersi in fretta a dimostrazione che l'atleta abruzzese non ha ritrovato, e non sappiamo se ritroverà, i livelli di competitività del passato.
Oggi frazione pianeggiante (da Cosenza a Matera). Occasione per i velocisti e il pronostico non può che cadere su Mark Cavendish.