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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2013 alle ore 06:55.

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Vincenzo Nibali (Ap)Vincenzo Nibali (Ap)

La tappa da Valloire a Ivrea non presentava, sulla carta, particolari insidie e tutto lasciava pensare a una rivincita dei velocisti dopo il week end di alta montagna. E invece, ancora una volta in questo Giro d'Italia, nulla deve essere dato per scontato perché è stata sufficiente una salita "seria" di sei chilometri alle porte di Ivrea per scatenare la bagarre e fare un'ulteriore selezione tra i migliori della classifica generale.

Ha vinto lo spagnolo Benat E. Intxausti, un corridore recuperato che sul traguardo ha rivolto il pensiero all'amico ed ex collega Xavier Tondo morto mentre si allenava in Sierra Nevada. Intxausti ha preceduto (insieme a Tanel Kangert e Przemyslaw Niemiec battuti in volata) di pochi secondi il gruppetto con tutti i big. Ad eccezione di uno; ieri è "saltato" Mauro Santambrogio (vincitore della tappa di sabato con arrivo sullo Jafferau) al traguardo con oltre due minuti di ritardo. Questo Giro è sempre più una gara ad eliminazione e ogni giorno, anche nelle tappe più "tranquille", c'è una vittima. Agli effetti del giorno successivo al riposo adesso si aggiungono le fatiche accumulate nelle prime due settimane di un Giro tiratissimo.
Tra i favoriti Vincenzo Nibali si è dimostrato sempre brillante, è stato tra i battistrada nella salita finale e ha tentato un (timido) attacco in discesa che ha costretto i concorrenti a una reazione. Ho visto bene Cadel Evans che, tradizionalmente, cresce nella terza settimana delle corse a tappe e quindi si candida a essere il vero antagonista di Nibali alla vittoria finale.

La tappa di oggi (da Caravaggio a Vicenza) è un'occasione per i velocisti prima delle ultime montagne, ma – come abbiamo detto – non dobbiamo escludere sorprese. Nei giorni successivi sono in programma la cronoscalata di 20,6 chilometri e – prima della passerella di Brescia – le grandi salite (dal Gavia allo Stelvio, dal San Pellegrino alle Tre Cime di Lavaredo) e, soprattutto, l'incognita maltempo. Insomma un Giro davvero interessante e spettacolare.