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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2013 alle ore 06:55.

Tempi duri per i velocisti. In questa prima parte del Giro (ad esclusione del circuito di Napoli con la vittoria di Mark Cavendish) i percorsi piuttosto nervosi e con frequenti saliscendi hanno messo alla frusta i big dello sprint che si sono staccati anche su salite non impegnative. Un copione che si è ripetuto ieri nella Cosenza-Matera (203 chilometri): alla fine la spunta John Degenkolb che ha approfittato di una scivolata generale nell'ultima curva piuttosto difficile che ha tagliato fuori diversi velocisti pronti a lanciare la volata.
Si è così trovato al comando Marco Canola che ha cercato il colpo ma alle sue spalle è piombato con un recupero incredibile il tedesco John Degenkolb che, in meno di un chilometro, ha "chiuso" un buco di una cinquantina di metri ed ha trionfato sul traguardo di Matera. Prima della volata conclusiva la tappa (un'altra giornata di temporali) era vissuta sulla fuga di sei corridori annullata ai piedi della salita.
Luca Paolini conserva la maglia rosa senza problemi. Non è mai stato messo in difficoltà e per un corridore all'esordio al Giro d'Italia a 36 anni, si tratta di una performance al di sopra delle aspettative.
Comincio, piuttosto, ad avere qualche perplessità sulle reali condizioni di Bradley Wiggins perchè martedì, al momento della ripartenza dopo la caduta, non ha mantenuto le ruote dei migliori. Bisogna ora verificare se siamo di fronte a una defaillance momentanea oppure di una stato di forma non brillante. Molto bene, invece, la corsa di Cadel Evans sempre nelle prime posizioni sostenuto da diversi compagni; questo comportamento fa ben sperare per le prossime tappe più impegnative. Oggi frazione completamente piatta (da Mola di Bari a Margherita di Savoia): un'occasione imperdibile per i velocisti e per Cavendish in particolare.
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