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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2013 alle ore 07:05.

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Il creatore della tecnologia utilizzata per il programma di spionaggio elettronico americano di cui si parla ormai da mesi non è originario degli Stati Uniti. Né si è laureato all'Mit, a Stanford o in una qualsiasi altra delle più rinomate università statunitensi. No, è pugliese e ha conseguito laurea e dottorato a Torino. Al Politecnico. Il suo nome è Antonio Nucci, è nato a Lecce 39 anni fa ed emigrato negli Usa nel 2001.
Nucci è da otto anni Chief Technology Officer di Narus, una società di software ai più sconosciuta ma i cui prodotti, all'esito di una lunga inchiesta del Sole 24 Ore sono risultati il fulcro del programma di spionaggio elettronico della National Security Agency, o Nsa, denunciato dall'ex consulente informatico Edward Snowden.

Narus risponde infatti alla maggiore difficoltà tecnica dell'intero programma: quella di selezionare ciò che interessa nell'incredibile massa di comunicazioni intercettate. Altrimenti, pur enorme che sia, la mole di email o telefonate rastrellate e decodificate rimarrebbe priva di valore.
Nucci non è neppure il solo italiano in questo ruolo chiave. Nei laboratori di Narus ha infatti chiamato anche Mario Baldi, piemontese, come lui con laurea e dottorato al Politecnico di Torino. E, più in generale, l'ingegnere leccese ha stabilito un rapporto di collaborazione continuata tra l'azienda californiana e l'istituto torinese in seguito al quale più di un professore del Politecnico ha partecipato a progetti di ricerca per Narus.

Insomma, dietro alla tecnologia usata dalla Nsa per spiare il mondo ci sono cervelli italiani.
Tra l'altro, neppure i due fondatori dell'azienda californiana sono nati negli Usa. Come Nucci e Baldi anche Ori Cohen e Stas Khirman sono venuti da fuori. Israele nel loro caso. E soltanto nel 2010 hanno venduto il controllo della loro creatura al colosso aeronautico-militare americano Boeing.
Tra le carte interne della Nsa finora rese pubbliche da Snowden o dai media internazionali che hanno cercato di ricostruire la portata degli apparati di sorveglianza elettronica da lui svelati, non è ancora emerso alcun dettaglio sulle loro funzionalità o capacità tecniche. Si sa solo che, nell'arco di 12 mesi, la Nsa è in grado di monitorare oltre 250 milioni di comunicazioni online e un numero imprecisato ma probabilmente equivalente di telefonate.

Dall'inchiesta del Sole 24 Ore risulta però evidente che un ruolo centrale nella straordinaria opera di setacciamento di email e telefonate condotto dalla Nsa appartiene alla tecnologia sviluppata da Narus, azienda per cui Nucci, in veste di Cto, "coordina e supervisiona l'intero ciclo innovativo, e cioè l'incubazione, la ricerca e la sviluppo" di nuove tecnologie. Sono infatti soprattutto macchine con piattaforma software Narus a permettere alla Nsa di estrapolare e analizzare i dati digitali che viaggiano attraverso la rete a fibre ottiche che mette in comunicazione il mondo intero.

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