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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2014 alle ore 06:20.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 12:02.

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Il Consiglio di presidenza, l'organo di autogoverno della magistratura amministrativa, predisporrà nuove regole sugli incarichi extra. L'ha annunciato il presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini. Regole di cui c'è bisogno. Già la legge anticorruzione (la 190/2012) ha introdotto una serie di paletti, in particolare per i magistrati (non solo quelli amministrativi) che vanno fuori ruolo. E altri vincoli sarebbero dovuti arrivare con un decreto da adottare entro marzo 2013. Decreto che, però, non ha mai visto la luce. E nessuno più ne parla.

Nuove regole servirebbero, per esempio, per evitare quanto sta accadendo al Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia. Lì si è liberato un posto di presidente di sezione. L'organo di autogoverno ha prima nominato Rosanna De Nictolis, che però ha poi accettato l'incarico di capo di gabinetto al ministero dell'Ambiente, incarico che presuppone di andare fuori ruolo.

Si è, dunque, dovuto procedere a una nuova designazione. Goffredo Zaccardi, già capo di gabinetto dello Sviluppo economico, decide di lasciare quell'incarico e di concorrere alla poltrona siciliana. Viene nominato, ma dopo qualche settimana chiede al Consiglio di presidenza di ritornare a fare il capo di gabinetto allo Sviluppo economico. Autorizzazione accordata. Si deve dunque procedere a una nuova selezione. Venerdì scorso altra nomina. Tra i magistrati che presentano domanda, i requisiti premiano Marco Lipari. Che però è capo di gabinetto ai Beni culturali. Dunque, al momento non è in servizio come giudice.

Giochi, pertanto, da rifare. Tutto questo senza considerare che chi è nominato presidente di sezione deve restare in servizio nel nuovo incarico per almeno due anni. Il Consiglio di presidenza ha, però, sposato un'interpretazione per cui il fuori ruolo non può andare a detrimento della carriera del magistrato. Risultato: il posto in Sicilia è ancora vacante e i tre designati quando rientreranno in servizio lo faranno con i galloni da presidente. (A. Che.)

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