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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2014 alle ore 08:14.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 14:18.

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Le operazioni della Russia in Ucraina costituiscono una pericolosa violazione del diritto internazionale. Nel 1994, l'Ucraina acconsentì a rinunciare alle armi nucleari ereditate dall'Urss in cambio dell'impegno formale da parte di Usa, Regno Unito e Russia a proteggere la sua integrità e sovranità territoriale. La Russia ha violato tale obbligo, non nuocendo solo all'Ucraina, ma mettendo a repentaglio l'assetto legale internazionale ideato per scongiurare la proliferazione nucleare.

Le conseguenze globali di tale comportamento, a meno che la Russia non inverta la rotta sono preoccupanti. Usa e Ue imporranno sanzioni che indeboliranno l'economia russa e quella globale e acuiranno tensioni e nazionalismo. Gli errori degli uni o degli altri potrebbero trascinare a un immane disastro.

Per quanto allarmante sia la crisi ucraina, non dobbiamo dimenticare la più generale inosservanza del diritto internazionale. Gli Usa e gli alleati hanno dato il via negli ultimi anni a vari interventi militari trasgredendo la Carta delle Nazioni Unite e agendo senza l'avallo del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il bombardamento della Serbia del 1999 da parte della Nato era privo del sigillo del diritto internazionale e fu effettuato malgrado le obiezioni della Russia, alleata della Serbia. La successiva dichiarazione di indipendenza del Kosovo dalla Serbia - riconosciuto dagli Usa e dalla maggior parte dei paesi Ue - costituisce un precedente al quale ora la Russia si appella per legittimare l'operato in Crimea. L'ironia è palese.

Dopo la guerra del Kosovo, gli Usa hanno guidato quelle in Afghanistan e Iraq, combattute senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza e, nel caso dell'Iraq, a dispetto di vigorose obiezioni. L'esito di questi conflitti è stato devastante.

L'intervento della Nato in Libia nel 2011 ha costituito una violazione del diritto internazionale. Dopo che il Consiglio di sicurezza aveva approvato una risoluzione per istituire una no-fly zone e prendere altri provvedimenti a salvaguardia della popolazione civile libica, la Nato ha usato quella risoluzione come pretesto per destituire il regime di Gheddafi con un bombardamento aereo. Russia e Cina hanno protestato. La Libia è Paese tuttora instabile e violento, ed è privo di un governo efficiente.

Anche l'intervento degli Usa in Siria è stato illegittimo. Il regime di Bashar al-Assad aveva domato le manifestazioni con la violenza, spingendo alcune unità militari a ribellarsi. A quel punto, nell'estate 2011, gli Usa hanno iniziato ad appoggiare l'insurrezione e il presidente Obama ha dichiarato che Assad doveva «farsi da parte». Da allora Usa, Arabia Saudita, Turchia e altri Stati hanno fornito agli insorti sostegno logistico, finanziario e militare, violando la sovranità della Siria e il diritto internazionale. Certo, Assad si è comportato con ferocia, ma è indubbio che l'appoggio all'insurrezione dato dagli Usa costituisce una violazione della sovranità siriana.

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