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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2014 alle ore 09:36.
L'ultima modifica è del 31 dicembre 2014 alle ore 10:50.

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Resta il fatto che Lo Voi, senza nulla togliere al suo curriculum ineccepibile, non ha mai ricoperto un incarico direttivo né semidirettivo, ha fatto il Pm solo per 7 anni su 30 di carriera, non fa indagini da 17 anni, svolgeva un'esperienza fuori ruolo in Eurojust (nominato dallo stesso governo che ha voluto Ferri sottosegretario), non ha un'esperienza antimafia paragonabile a quella di Sergio Lari e Antonio Lo Forte, la cui storia professionale meritava forse maggiore riconoscimento. Sembra che tutte le regole siano saltate alla prima nomina politicamente sensibile.
Segnalo che la valutazione sulle elevate qualità dei tre candidati ha accomunato l'intero Csm, che in commissione li ha selezionati. Se ci fosse stata una preclusione regolamentare su Lo Voi, bisognava rilevarla prima di portare la sua candidatura in plenum. Poiché io non sono lo sponsor né di Lo Voi né degli altri candidati, posso dire che trovo singolare, a proposito della valutazione curriculare e del rispetto delle regole, che non si valuti o si valuti in modo riduttivo che Lo Voi abbia rappresentato l'Italia nell'organismo europeo di cooperazione giudiziaria e coordinamento investigativo di gran lunga più importante che c'è, anche nella lotta alla criminalità organizzata. E trovo singolare che nel momento in cui le mafie si globalizzano, si dica che il candidato con maggiore comprovata esperienza internazionale sulla lotta alla criminalità organizzata non sia adeguato. Il confronto non è stato tra chi ha avuto un'importantissima esperienza sul campo nelle indagini antimafia - cosa di cui siamo grati a Lo Forte e a Lari - e un candidato che non ha fatto nulla in materia. Ma è stato tra i due suddetti candidati e un magistrato che ha acquisito quella caratura internazionale di cui dicevo prima. In sostanza: vale di più aver svolto la funzione di capo di un'importante Procura o quella di membro di Eurojust?

Si possono avere opinioni opposte ma non si può dire che la comparazione è con il niente. Sono esperienze diverse che legittimavano tutte le candidature.
Lo ha detto prima: lei ha mediato affinché il prescelto avesse un ampio consenso. Non è andata così. La considera una sua personale sconfitta? Inoltre, se i togati di Area avessero votato Lo Forte, com'erano disposti a fare, si sarebbe andati in parità e il suo voto sarebbe stato decisivo: per chi avrebbe votato tra Lo Forte e Lo Voi?
La convergenza di Area sul candidato di Unicost - Lo Forte - si è verificata solo con la seconda dichiarazione di voto, quando gli orientamenti erano già definiti. In secondo luogo, ove il mio voto fosse risultato decisivo, lo avrei espresso assumendomi una responsabilità importante, ma non le dirò chi avrei votato. Infine, non ritengo affatto un insuccesso il tentativo di mediazione, che anzi, pur essendo stato infruttuoso, ha finito per rafforzare la scelta che il Csm, in piena libertà, ha compiuto nominando un Procuratore con la maggioranza assoluta dei voti e all'esito di un confronto serrato e appassionante. Oggi (ieri, ndr) Lo Voi si è insediato - a lui e a tutta la Procura di Palermo faccio gli auguri - e questo è un successo del Csm perché c'era bisogno di una decisione tempestiva e trasparente.

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