Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2011 alle ore 18:46.

My24
Jean Dujardin e Berenice Bejo protagonisti del film "The Artist" presentato a Cannes il 15 maggio 2011 (AFP PHOTO / VALERY HACHE)Jean Dujardin e Berenice Bejo protagonisti del film "The Artist" presentato a Cannes il 15 maggio 2011 (AFP PHOTO / VALERY HACHE)

Il concorso di Cannes ha scelto le sue vittime. Piccoli uomini, bambini più o meno adorabili. Non fa sconti, da Polisse, sulla squadra di polizia parigina che si occupa di crimini sessuali contro i minori a Michael, terribile racconto di un travet che tiene prigioniero un ragazzino di dieci anni di cui abusa, fino ai fratelli Dardenne che con Il ragazzo con la bicicletta (tra pochi giorni nelle sale italiane grazie a Lucky Red), ci raccontano la vita difficile di un bimbo rifiutato dal padre.

"E' vero- ammettono Jean-Pierre e Luc Dardenne- c'è sicuramente un nesso profondo tra il fatto che siamo fratelli e il nostro costante interesse per le storie di famiglia". Qui la vicenda è quella di Cyril, peste bionda abbandonata in un istituto dal padre che adora. Ma lui, Jeremy Renier, è un mentecatto, vuole solo dimenticarlo. Difficile affrontare una prova più difficile di questa, ma grazie alla sua amata bicicletta, Cyril, conosce Samantha- Cecile De France, solita bellezza nervosa e grinta da vendere- parrucchiera e, a quanto vediamo, aspirante mamma di un figlio difficile.

o tiene i week-end e Cyril ricomincia a vivere. E a rischiare di buttare via la sua seconda occasione. I Dardenne, come sempre, lavorano tra gli emarginati, tra coloro a cui la vita ha dato poche opportunità, e quasi tutte sbagliate. Ma allo stesso tempo i fratelli che hanno costruito il loro cinema e i loro successi (ben due Palme d'Oro qui a Cannes, nel 1999 con Rosetta e nel 2005 con L'Enfant, se ne vincessero una terza sarebbero i primi a raggiungere un risultato del genere) sulla rabbia sociale e il racconto di storie dolorosissime, qui appaiono più dolci, meno pessimisti, con una vena quasi romantica.

"Abbiamo visitato molti centri di accoglienza per capire quanto fosse difficile per un bambino una situazione del genere: quello che ci ha stupito di più e scoprire che molti figli con genitori ancora in vita che pure li hanno "rifiutati" provano comunque dei conflitti di lealtà quando vengono accolti da altre famiglie". E la loro vena meno implacabile si intuisce quando definiscono il film "un po' una favola, con tanto di bosco e prove da superare. Cyril, in fondo, è un po' un Pinocchio".

Più atroce il destino di Wolfgang. Dieci anni, biondissimo, è stato rinchiuso in una cantina trasformata in casa nascosta da un impiegato pedofilo. Un insospettabile, una vita murata che nessuno conosce, un bimbo rapito e ormai dimenticato. Markus Schleinzer, ispirandosi ai fatti di cronaca avvenuti soprattutto in Austria negli ultimi anni, ci offre 90 minuti di un film furbastro che viene seppellito da molti fischi e pochi applausi. L'orrore qui sembra solo un pretesto e, francamente, sembra una scelta davvero troppo spregiudicata.

Lo è anche The Artist. Il film che non t'aspetti, perché alla regia c'è Michel Hazanavicius e protagonisti sono Jean Dujardin e Berenice Bejo, così bella che nessuno in sala e nel film le resiste. Loro sono i tre eroi di una parodia degli 007 tutta francese- mai arrivata in Italia ma esilarante- che si chiama OSS 117. Qui fanno un film in bianco e nero e (quasi) muto. Un fuori concorso gradevolissimo ed elegante. Niente male per questa domenica calda e serena. Almeno a Cannes.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi