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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 15:42.

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Venezia 54: cosa succede in cittàVenezia 54: cosa succede in città

La Fondazione Musei civici di Venezia
L'omaggio all'arte contemporanea è il fil rouge anche della Fondazione Musei civici veneziani che a Ca' Pesaro omaggia lo sperimentalismo di un maestro dell'Arte Povera come Pier Paolo Calzolari con le sue rarefatte installazioni ghiaccianti. A Ca' Rezzonico l'artista americano Barry X Ball (Evento collaterale Biennale 54) ha realizzato raffinate sculture in marmi inconsueti ispirate a personaggi del mondo dell'arte oppure a statue presenti nel museo.

Al Museo Fortuny (San Beneto, vicino a S. Angelo) la Vervoordt Foundation presenta TRA. Edge of becoming, più di 300 opere d'arte di artisti famosissimi che attraversano i secoli e le diverse culture per creare un'esperienza estetica che accompagna il visitatore a leggere il mondo attraverso le opere d'arte. In più i visitatori avranno l'opportunità unica di vedere l'Atelier di Mariano Fortuny, appena restaurato e aperto al pubblico al primo piano del suggestivo palazzo.

Al Museo Correr di Piazza San Marco la scena è tutta occupata dal genio di Julian Schnabel e dalla sua antologica. Artista, regista, personaggio quanto mai versatile Schnabel ha portato a Venezia dopo 30 anni di assenza, una quarantina di opere dagli anni '70 ad oggi, compresi alcuni ritratti composti di cocci.

Il chilometro dell'arte
Altro polo concentrato della festa dell'arte in città è il cosiddetto "chilometro dell'arte", un triangolo compreso tra l'Accademia, le Zattere e Punta della Dogana, a Dorsoduro. In quest'area della città che due anni fa fu il centro assoluto dell'attenzione, ci sono anche quest'anno proposte attraenti. Lungo le Zattere, la Fondazione Vedova propone uno stimolante confronto tra due grandi dell'arte contemporanea. Al Magazzino del Sale l'artista tedesco Anselm Kiefer espone la sua installazione specifica "Salt of the art" dal chiaro sapore alchemico: grandi lastre di piombo che si trasformano attraverso il processo di elettrolisi e la corrosione del sale. Nello Studio Vedova, a pochi metri di distanza, si può visitare "In continuum…", il celebre ciclo di 109 tele in bianco-nero realizzate da Emilio Vedova tra il 1987 e il 1988 per essere accumulate ed esposte in una serie infinita di varianti.

Tra una sede e l'altra, sempre lungo le Zattere, il Magazzino del Sale n.5 con "The future of a Promise", la più grande mostra di arte contemporanea dei principali artisti del mondo arabo (Evento collaterale Biennale 54).

Dalla parte diametralmente opposta, affacciata lungo il Canal Grande, l'Abbazia di San Gregorio (Dorsoduro 172) accoglie Future Pass, panoramica sulla nuova estetica proveniente dall'Asia. La mostra è divisa in due sedi: per visitare anche l'altra sezione bisogna recarsi a Palazzo Mangilli Valmarana, a Cannaregio (Campo SS. Apostoli) nella sede della Fondazione Buziol (Evento collaterale Biennale 54). A Ca' Venier dei Leoni la Collezione Peggy Guggenheim (Dorsoduro 701) propone invece una mostra dedicata alla newyorkese Ileana Sonnabend, la più grande gallerista del Novecento, attraverso alcuni pezzi forti della sua collezione.

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