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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 15:42.

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Venezia 54: cosa succede in cittàVenezia 54: cosa succede in città

Non mancate però di dare uno sguardo alla grande torre di bamboo realizzata nel giardino dell'adiacente Casa Artom (Dorsoduro 699). L'installazione dei fratelli Mike e Doug Starn (promossa da Hogan, ancora il mondo della moda!) è stata presentata la prima volta al Met di New York lo scorso anno con un successo popolare strepitoso. Sulla torre infatti si può salire: provare per credere.

L'installazione fa parte del progetto speciale Glasstress (Evento collaterale Biennale 54), ospitato sulla sponda opposta del Canal Grande, a Palazzo Franchetti, sede dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.

San Polo

Seconda mostra della Signum Foundation, la fondazione polacca che da qualche anno ha preso casa a Venezia a Palazzo Donà, in Campo San Polo. In concomitanza con la Biennale d'Arte la Fondazione ha deciso di presentare un'altra parte della sua collezione dal titolo "Particolare"; esposte opere storiche e contemporanee di artisti che hanno affrontato il concetto di democrazia e il difficile rapporto tra arte e politica.

I russi e l'Univeristà
Si parla russo in questi giorni all'Università di Venezia, dove negli spazi espositivi di Ca' Foscari (Dorsoduro 3246) è allestita la mostra monografica su uno dei maestri del concettualismo, Dmitri Prigov (Evento collaterale Biennale 54), prima tappa di un percorso di cooperazione tra l'università veneziana e l'Hermitage di San Pietroburgo per l'arte contemporanea. A San Sebastiano invece (Dorsoduro 1686) sei giovani artisti russi propongono il progetto We are here, quattro diverse installazioni che accolgono il visitatore tra gli spazi interni ed il cortile esterno della sede universitaria.

Giudecca e San Giorgio
Il russo è anche la lingua ufficiale che si parla se attraversate il canale della Giudecca e raggiungete la Casa dei Tre Oci (Giudecca 43), dove potrete visitare il palazzo riaperto al pubblico grazie alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che ha deciso di esporre, sotto la curatela di Francesco Bonami e Irene Calderoni, MODERNIKON, collettiva di giovani artisti rappresentanti dell'arte russa contemporanea.

Nella vicina isola di San Giorgio Maggiore l'artista indiano Anish Kapoor ha portato nella Basilica di San Giorgio la sua installazione Ascension (Evento collaterale Biennale 54), una nuvola di fumo bianca che si eleva verso il cielo come omaggio all'immaterialità e alla spiritualità.

Sempre sull'isola di San Giorgio la Fondazione Giorgio Cini mette in mostra con Penelope's Labour alcuni dei più importanti esempi di arazzi antichi provenienti dalla propria collezione confrontandoli con arazzi e tappeti contemporanei tra cui quelli di Alighiero Boetti, Lara Baladi, Grayson Perry e Marc Quinn.

Castello e San Marco

Discorso a parte merita il Padiglione Rom ospitato a Palazzo Zorzi (Castello 4930), sede dell'Ufficio regionale dell'UNESCO. Allestito come Evento collaterale della Biennale 54 – dopo la prima fortunata esperienza nell'edizione 2009 della Biennale - Call the witness consiste in una mostra che si evolve nel tempo attraverso le varie "testimonianze" lasciate nel corso dei mesi. Opere d'arte, performance, conversazioni di e con artisti, filosofi e politici sono state ideate per riflettere sulla condizione dei rom e sulla loro arte, ritenuta emblematica della realtà contemporanea dove l'artista non appartiene strettamente ad una nazione ma fa parte del mondo globalizzato. Sempre a Castello, la Fondazione Querini Stampalia (Campo S. Maria Formosa 5252) ospita la mostra Non corrisponde eppur fiorisce dedicata a Marisa Merz, una delle più interessanti artiste italiane degli ultimi quarant'anni, che dagli esordi nel movimento dell'Arte Povera ha seguito un suo personalissimo percorso. Nella stessa sede anche la mostra del vincitore della VIII Edizione del Premio Furla, Matteo Rubbi.

Cannaregio

Preceduto da molte polemiche è arrivato alla Scuola Grande della Misericordia (Cannaregio 3599) il fiammingo Jan Fabre con il suo nuovo ciclo di sculture "Pietas". La rilettura della Pietà michelangiolesca di Fabre vuole la Madonna con un teschio al posto del volto e il Cristo – già in lieve disfacimento - con le sembianze dell'artista. Le cinque sculture di bianchissimo marmo di Carrara, tutte sul tema, sono poste sopra una pedana dorata su cui il visitatore può salire solo dopo aver indossato dei copriscarpe.

Ben lontani dal voler essere esaustivi, chiudiamo questa rapida cavalcata tra quel che Venezia offre in questa estate tutta consacrata all'arte ricordandovi che l'arte sbarca anche in cucina e per essere più precisi alla cucina del Caffè Ristorante Quadri, in piazza San Marco, dove lo chef stellato Michelin, Massimiliano Alajmo ha deciso di creare una performance sensoriale in dodici portate dedicata proprio alla Biennale: LUCEFLUIDA, prima performance di arte commestibile, si può gustare a pranzo o a cena fino al 26 novembre.

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