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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2011 alle ore 17:07.

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Bertolucci (il rivale di sempre) consegna il Leone d'oro alla Carriera a Marco Bellocchio (nella foto AFP)Bertolucci (il rivale di sempre) consegna il Leone d'oro alla Carriera a Marco Bellocchio (nella foto AFP)

È stato il rivale di sempre Bernardo Bertolucci a consegnare, alle 17 in sala Grande, il Leone d'oro alla carriera a Marco Bellocchio. Emiliani entrambi, esordirono con film di rottura: Prima della rivoluzione Bertolucci (in realtà suo secondo lungometraggio), I pugni in tasca Marco Bellocchio. “Negli anni 70 ci fu perfino invidia, io giravo Nel nome del padre lui Ultimo tango a Parigi, ma con il passare del tempo ci siamo ritrovati”, ha detto Bellocchio, che spiegato di essere emozionato di ricevere il riconoscimento da Bertolucci.

E proprio una nuova versione di Nel nome del padre è stata proiettata subito dopo la cerimonia di premiazione, con tagli ulteriori rispetto alla versione del 1972, presentata all’antifestival della Mostra del cinema di Venezia di quell’anno. “Per inconsapevole disperazione volli dire tutto. Troppe parole… Ho tagliato, accorciato… Il film non è stato cambiato nei contenuti e nelle immagini… non è meno violento”, ha scritto in una nota il regista, che ieri ha presentato un cofanetto, distribuito da Rai cinema, con i suoi principali successi. Stamattina intanto è stato proiettato l’omaggio di Pietro Marcello, che nel corto Diploma di regia, ha isolato tutti i momenti più significativi dei capolavori di Bellocchio.

È stato intanto assegnato il premio del pubblico Kino alla Settimana della Critica, sezione della rassegna riservata alle opere prime. Il vincitore è Là Bas di Guido Lombardi, che racconta a suo modo la prima strage, avvenuta a Castelvolturno nel 2008, in cui la camorra ha coinvolto gli immigrati. Lombardi, sfatando la teoria innocentista, ha spiegato in un film di fiction senza buonismi il percorso della guerra nella criminalità tra bande di immigrati e la camorra sul traffico di droga. “Sono particolarmente felice per un premio che proviene direttamente dal pubblico. E mi auguro che domani, confuso nel pubblico delle sale, possa esserci qualche immigrato in più”, ha detto il regista.

Il premio Label di Europa Cinemas, giunto alla sua ottava edizione, come miglior film europeo nella selezione delle Giornate degli autori, è andato a Présumé coupable del francese Vincent Garenq, che ha raccontato in un documentario la storia del caso del serial killer bega Marc Dutroux. Il Future film festival digital award, è invece andato a Faust di Alexander Sokurov, come film che meglio utilizza gli effetti speciali e l’animazione. Infine questa sera alle 18 in sala Stucchi dell’hotel Excelsior è stato consegnato il Leoncino d’oro dei ragazzi dell’Agis.

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