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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 16:39.

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Maurizio Crozza imita Silvio Berlusconi (LaPresse)Maurizio Crozza imita Silvio Berlusconi (LaPresse)

«Crozza e gli autori ieri sera hanno commesso un solo, grandissimo, imperdonabile errore: il numero su Berlusconi andava messo alla fine e non all’inizio del pezzo. Sono caduti nella tentazione della battuta che ha pregiudicato il prosieguo dell’esibizione del comico. Confesso però che, fossi stato io l’autore, probabilmente avrei compiuto lo stesso errore».

Parola di Carlo Freccero, direttore di Rai 4, massmediologo di fama ma soprattutto consumato autore televisivo cui l’esordio del nuovo Sanremo di Fabio Fazio, «al di là dell’incidente di percorso», è piaciuto moltissimo: «Conoscendo il metodo di lavoro di Fabio e della sua squadra, – spiega – si può dire che il grosso del lavoro è fatto». Ergo, si dovrebbe proseguire in discesa da qui a sabato.

Freccero, non negherà però che i 35 minuti di esibizione di Maurizio Crozza qualche perplessità, in questo senso, l’hanno lasciata.

Sono dispiaciuto per quello che è accaduto a Crozza che, in questo momento, ritengo il numero uno assoluto in quanto a satira politica in televisione. A guardar bene non c’era niente di nuovo nel suo sketch: tutta roba già vista tra Rai 3 e La 7. Nuovo, tuttavia, era il contesto per una rappresentazione di quel genere: Sanremo, il contenitore televisivo più tradizionale che esista.

Un «contenitore» incompatibile con Crozza?

Niente affatto. Bastava articolare in maniera diversa il pezzo: l’errore è stato mettere Berlusconi in apertura. Nei numeri comici il «piatto forte», quello che probabilmente si porterà dietro strascichi di commenti e polemiche lo devi mettere alla fine.

Perché, a suo avviso, è stato commesso questo errore?

Troppo grande quella che noi addetti ai lavori chiamiamo «tentazione dell’aggancio» o della battuta. Che Fazio annunciasse il brano «Formidable» di Charles Aznavour come una canzone scritta da Bonaiuti, Verdini, Cosentino e Aznavour era una battuta troppo bella, da far venir giù il teatro. Quando hai tra le mani una trovata del genere, da autore, sei portato a darle il massimo risalto possibile. Ed è un errore: bisogna sempre guardare l’economia generale di un’esibizione. Nel caso specifico, Crozza avrebbe fatto meglio a cominciare da Montezemolo e poi andare in climax fino a Berlusconi. Non voglio far lezioni a nessuno, però: la battuta era così bella che probabilmente ci sarei cascato anch’io.

Torniamo a Fazio. Le è piaciuto?

Ha superato lo scoglio più grande che, nel caso delle sue trasmissioni, è la prima puntata. Lui e il suo staff lavorano in questo modo: partono dalla de-strutturazione del format per poi ricostruirlo pezzo dopo pezzo, sino a riportare lo spettatore a una televisione tutto sommato tradizionale. Ieri abbiamo assistito a qualcosa di inedito, già stasera avremo il ritorno della «bellona», incarnata dalla top model Bar Rafaeli. Venerdì ci sarà la celebrazione della tradizione festivaliera con Sanremo Story e possiamo star tranquilli che, nel gran finale di sabato, assisteremo alla solita messa cantata delle finali sanremesi. Checché se ne dica, Fabio quando fa televisione formattizza. È abilissimo a farlo, proprio perché parte dalla de-costruzione del format per poi ricomporlo. E fare più di 14 milioni di spettatori nella puntata in cui de-strutturi significa partire alla grande.

Come giudica invece il battesimo del fuoco di Luciana Littizzetto?

Ne è uscita bene. La sua forza sta nell’interpretare il punto di vista dello spettatore. Guarda, pensa e dice ciò che direbbe il pubblico seduto in poltrona. Fa la battuta sulla giacca bianca o la barba lunga del direttore d’orchestra, fa il commento sulle tette di Maria Nazionale, si chiede chi siano i Marta sui Tubi, quando invece lo sa benissimo: da quello che so, è addirittura una loro grande estimatrice. Luciana svolge il ruolo del «coro» della rappresentazione classica. E mi sembra che stia funzionando.

Evidente che questo sia il Sanremo della spending review: niente superospiti internazionali. Ne risentirà lo spettacolo?

Per come è stato ricalibrato il format della gara, ritengo proprio di no. Hanno dato due canzoni per ogni interprete, c’è un «presenter» che annuncia il brano che passa il turno. Fazio ha dato di nuovo prova di voler fare una televisione di tutti e per tutti. Ma soprattutto con tutti: c’era rappresentata Sky con Ilaria D’Amico, c’era La7 con le sorelle Parodi, ci sono attrici e sportivi. Una sfilata di suoi amici, grazie alla quale la mancanza dei superospiti non si avverte persino più.

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