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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 09:32.

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Quanto ai prossimi giorni, il Papa non darà alle stampe l'enciclica sulla fede preannunciata, la lettera che avrebbe concluso, nell'anno della fede, la trilogia delle virtù teologali (la carità di "Caritas in veritate" e la speranza di "Spe salvi"). Benedetto XVI non influirà sul Conclave, "è persona molto discreta e non dirà sicuramente nulla sul processo dell'elezione", "sarà in pensione, non interverrà in nessun modo", "potete essere del tutto sicuri che i cardinali saranno autonomi e Benedetto XVI non avrà nessun specifico ruolo nelle elezioni".

Inoltre, confermando dichiarazioni del cerimoniere pontificio Guido Marini, il monsignore la cui faccia terrea ha fatto il giro del mondo accanto al Papa che annuncia le dimissioni, Lombardi conferma che in Vaticano c'è "l'orientamento" a fare iniziare il Conclave 15-20 giorni dopo il 28 febbraio.

Benedetto XVI riapparirà domani in pubblico per la prima volta. In mattinata presiederà l'udienza generale nell'aula Paolo VI. Nel pomeriggio, invece, la tradizionale cerimonia del mercoledì delle Ceneri, che danno l'avvio della Quaresima, non si svolgerà, come vuole la tradizione, sul colle dell'Aventino, ma nella basilica di San Pietro. Sarà l'ultima concelebrazione di Papa Ratzinger con i cardinali di Santa romana Chiesa. Giovedì incontrerà i parroci romani, come ogni Quaresima, e dovrebbe pronunciare una riflessione sul Concilio vaticano II che guarderà al passato ma non potrà non contenere indicazioni per il futuro della Chiesa. Poi l'Angelus domenicale a mezzogiorno e, a partire da domenica sera per tutta la settimana, il ritiro spirituale quaresimale presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi per la Curia romana. Infine l'Angelus di domenica 24 e l'ultima udienza generale di Papa Benedetto XVI, mercoledì 27, il giorno prima del suo ritiro. Udienza che si svolgerà in piazza San Pietro e potrebbe avere uno svolgimento - e delle presenze - fuori dall'ordinario. Nel frattempo il Papa continuerà le ultime udienze ai vescovi italiani in visita "ad limina apostolorum", riceverà i presidenti di Romania e Guatemala, in tabella da tempo, e - lo ha lasciato intendere il cardinale Tarcisio Bertone intrattenendosi con il Presidente della Repubblica al ricevimento dei Patti lateranensi - potrebbe riservare un'ultima udienza all'"amico" Giorgio Napolitano.

Prendono corpo, intanto, dai quattro angoli del globo le voci dei protagonisti del prossimo mese: i cardinali che inizieranno a confluire a Roma a fine febbraio per riunirsi dapprima nelle Congregazioni generali e poi in Cappella Sistina per il Conclave. In Italia il cardinale Angelo Bagnasco taglia corto sul toto-nomine: "Lasciamo stare tanti discorsi: il credente ha fiducia in Cristo. Non rincorriamo ipotesi, pronostici, illazioni che in questi giorni si faranno". Gianfranco Ravasi puntualizza che le dimissioni del Papa sono irrevocabili. Dalla Polonia, Stanislaw Dziwisz di Cracovia, segretario personale di Giovanni Paolo II, precisa che la frase pronunciata ad una radio ("Non si scende dalla croce"), non intendeva paragonare, spregiativamente, Ratzinger a Wojtyla. Dal sud America si levano voci di porporati che ipotizzano un prossimo Papa latino-americano. Poco più al nord, negli Stati Uniti, fa discutere la presenza prevista al Conclave di Roger Mahony, arcivescovo emerito di Los Angeles accusato dai file pubblicati sul Los Angeles Times di aver insabbiato le accuse ai preti pedofili della sua diocesi. Il suo successore, il "semplice" arcivescovo José Gomez, gli ha intimato di lasciare ogni incarico pubblico. Mahony non ha gradito. E a marzo vuole essere a Roma per scegliere il 266esimo successore di Pietro.

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