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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 18:35.
«Non è possibile prevedere le crisi, le bolle. Al massimo possiamo arrivare a dire che la situazione non è più sostenibile». Ancora: «Le banche troppo grandi per fallire? È un ragiomento terribile. Alla fine, sarà raggiunto un compromesso tra le nuove regole e la necessità di mantenere le necessarie economie di scala». Poi: «La riforma del settore finanziario non dev'essere una punizione; troppe regole non fanno bene al mercato». Di più: «Sono preoccupato per il debito americano? Certo, ma quando la Fed ha acquisto 1,3 triliardi di dollari in asset di dubbia qualità, non ho pensato che Ben Bernanke fosse in errore. Non si poteva fare altro».
Sono alcune delle risposte che Vernon Smith, l'ottantatreenne premio nobel per l'Economia nel 2002 insieme a Daniel Kahneman, ha dato durante un incontro con i giornalisti del Sole 24 Ore. Una chiaccherata di un'ora e mezza – coordinata dal direttore Gianni Riotta e alla presenza dell'amministratore delegato del gruppo Donatella Treu - nella quale l'economista, nel suo consueto look da cowboy (ma senza il "mitico" codino) , ha spaziato nei temi più diversi: dal futuro dell'euro ai problemi del settore immobiliare in Cina fino all'andamento del prezzo del petrolio.
Ma soprattutto, com è normale da "papà" dell'economia comportamentale, non ha dimenticato di sottolineare i difetti dei modelli economici esclusivamente basati sul razionalismo efficiente. «Ai miei studenti - ha ricordato - faccio studiare, per esempio, Smith ma, in particolare i Sentimenti morali». Cioè, il testo in cui l'economista classico pone l'accento sulle relazioni tra gli uomini. E dove il diritto di proprietà non è un diritto naturale ma il risultato di un processo speculare di simpatia che giustifica la proprietà come possesso di un oggetto frutto di un lavoro personale e il cui furto implicherebbe un giudizio negativo dell'altro su sé stessi. Cioè, per dirla alla Smith: l'economia non è solo pura razionalità.
Sul Sole 24 Ore di giovedì l'intervista integrale a Vernon Smith. Sul sito anche l'intero video della chiaccherata con il premio Nobel.