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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2010 alle ore 20:26.
Francia, Germania e Inghilterra giocano d'anticipo e annunciano una tassa sulle banche. Facendo pressing sul G20 (in programma il 26-27 giugno a Toronto) che in agenda prevede anche lo spinoso tema dell'introduzione di una tassa internazionale sulla finanza. I governi dei tre paesi hanno pubblicato oggi, martedì, una dichiarazione congiunta sulla tassa sulle banche, in seguito all'annuncio del cancelliere dello Scacchiere britannico George Osborne di lanciare una tassa in questo senso in Gran Bretagna da inizio 2011.
Il documento congiunto. «Alla luce dell'accordo in seno al G20 secondo il quale il settore finanziario dovrebbe apportare un contributo giusto e sostanziale alle spese generate dagli interventi governativi per il salvataggio del sistema bancario - si legge nella dichiarazione pubblicata sul sito del ministero del Tesoro britannico - i governi francese, britannico e tedesco propongono di introdurre una tassa basata sugli utili delle banche».
La tassa in Gran Bretagna. A dare le linee guida è stata la Gran Bretagna che oggi, nell'ambito dell'approvazione della Finanziaria, ha approntato la sua "bank levy". Secondo le prime informazioni la nuova tassa scatterà dal 2011 e sarà nizalmente scontata allo 0,04 per cento (da calcolare sul fatturato delle banche) per poi salire a regime allo 0,07 per cento. Secondo Osborne, la nuova tassa dovrebbe procurare al fisco britannico un gettito di 2,4 miliardi di euro l'anno una volta l'applicazione sia giunta a regime.
La tassa francese. Anche la Francia accelera. Oltre a prender parte al documento congiunto con Germania e Gran Bretagna, il mnistero dell'Economia francese ha annunciato oggi che introdurrà una tassa sulle banche nel quadro del progetto di legge di bilancio per il 2011 che sarà presentato a fine settembre.
La tassa tedesca. Quanto alla Germania, i dettagli della nuova tassa saranno presentati entro fine estate. «Io lotterò» per questa tassa, ha detto oggi il cancelliere Angela Merkel nel corso di un intervento tenuto a Berlino davanti alla federazione delle camere di commercio tedesche, difendendo allo stesso tempo il pacchetto di austerity da 80 miliardi di euro varato dal governo tedesco il 7 giugno scorso. La maxi-manovra, ha sottolineato, non frenerà la crescita economica. L'economia tedesca, ha inoltre fatto notare la leader conservatrice, si è ripresa dalla crisi prima del previsto: «Il 2010 è cominciato molto meglio di quanto avevamo previsto un anno fa».