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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2010 alle ore 08:20.
Sullo scacchiere degli scambi internazionali i pedoni bagnano il naso ai vecchi re e alle regine un po' lascive. Sono i paesi emergenti – un dato che non dovrebbe stupire – a battere parte dell'Europa nelle performance di attrattività globale. Lo rivela la Sace, la compagnia pubblica di assicurazione del credito che lavora con le aziende nell'ambito della protezione degli investimenti, delle cauzioni e delle garanzie finanziarie.
Guardando il dato macro, dei principali 29 paesi monitorati nel mondo (in tutto sono però 190) 22 hanno registrato un miglioramento delle condizioni globali a fronte di sette che sono peggiorati. E sono appunto gli emergenti a dare il maggior contributo grazie allo scatto di Brasile e Russia ma anche di Indonesia e Sudafrica, primo paese del continente nero a ottenere una categoria di rischio bassa, ovviamente sulla spinta dei mondiali di calcio. Aumenta invece la rischiosità di paesi avanzati come Grecia, Irlanda e Portogallo, considerati un tempo come mercati non "pericolosi" e oggi esposti a maggiore vulnerabilità.
Exploit anche dell'Africa subsahariana con le promozioni di Kenya, Repubblica del Congo e Uganda. Spostandosi in America latina lo sviluppo della regione è sempre più trainato dal Brasile, premiato da una crescita costante, da politiche fiscali light e dall'impegno delle autorità globali nello sviluppo delle riforme. Buoni voti anche per il Perù e Panama.
In Asia corre la Corea del Sud, allineata alle principali economie avanzate grazie soprattutto alla capacità mostrata nel reagire alla crisi economica. Pieni voti anche per l'Indonesia, best performer dell'area asiatica, e per le Filippine. Migliora poi la categoria di rischio della Russia, che nel primo semestre del 2010 ha mostrato un progresso dei fondamentali economici dopo la contrazione dei prezzi delle materie prime e delle difficoltà del sistema bancario.
A stupire in negativo sono invece tre paesi europei. Per il deterioramento delle finanze pubbliche e la crisi del debito si aggrava il livello di rischio di Grecia, Irlanda e Portogallo, ora più perigliose di Corea e Cipro, mentre in Medio Oriente arriva il downgrade di Yemen e Bahrein. Tornando all'Asia, declassata la Cambogia a causa delle peggiorate condizioni economiche rilevate anche dall'Ocse. Rimane sotto stretto monitoraggio la Thailandia, paese che negli anni scorsi ha vissuto momenti di forte crescita ma che al momento sta attraversando una stagione di intensa crisi politica, sfociata nei tragici eventi dello scorso aprile.