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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 15:30.
Nouriel Roubini, alias Dottor Doom (sventura), non si smentisce mai. Non stupisce quindi che la sua stima sull'andamento dell'economia americana sia decisamente inferiore ai dati ufficiali: «Il Pil americano nel secondo trimestre cresce dell'1,7%, non del 2,4 percento. Di conseguenza la mia previsione per la seconda metà dell'anno è di un +1,5%. Nella migliore, non nella peggiore delle ipotesi». La stima dell'economista, famoso per aver previsto lo scoppio della crisi dei mutui subprime e per il suo pessimismo (di qui il soprannome), è stata lanciata sul suo seguitissimo profilo Twitter.
Con i suoi 18mila follower Roubini è uno degli economisti più seguiti sul social network, utilizzato da molti accademici di fama mondiale per rilanciare articoli o interviste che li riguardano o per promuovere e segnalare eventi e conferenze a cui parteciperanno.
La palma del più seguito va sicuramente a Paul Krugman. Il suo profilo Twitter ha più di 415mila follower. Un numero molto alto anche perché il premio Nobel 2008 ha un blog molto popolare sul New York Times. Sul social network vengono rilanciati i suoi articoli. Non si trova molto altro in realtà e viene il sospetto che non sia lo stesso Krugman a gestire il suo profilo, ma molto probabilmente, un software.
Più curato invece è il profilo di un altro Premio Nobel: Joseph Stiglitz. Sul suo profilo si trovarno documenti, testi delle sue lezioni ed estratti dei suoi lavori oltre che suoi commenti. Stiglitz, che insegna alla Business School della Columbia University di New York, ha un gruppo selezionato di circa 30 persone che segue su Twitter. Tra questi, oltre ai già citati Roubini e Krugman, troviamo David Harvey docente alla City University of New York (CUNY). Il professore, famoso per le sue originali riletture in chiave marxista dell'attuale crisi economica, utilizza Twitter soprattutto per rilanciare i contenuti del suo blog (Davidharvey.org). Un profilo molto seguito è anche quello di Jeremy Rifkin, teorico della cosiddetta «Terza rivoluzione industriale». Una voce molto ascoltata da chi si interessa di sviluppo sostenibile.
Se si cercano grandi economisti americani su Twitter, è facile incappare in falsi profili. Come quello del presidente della Fed. Il falso Ben Bernanke si autodefinisce «salvatore del capitalismo» e nella sua pagina suggerisce al presidente Obama di vendere l'Alaska per ripianare i buchi di bilancio: «Putin è disponibile a comprarla, purché Sarah Palin faccia le valigie».