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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 12:48.
Grazie alla forte crescita dell'economia la disoccupazione in Germania quest'anno potrebbe collocarsi a uno dei livelli più bassi dalla riunificazione. Lo afferma il quotidiano Berliner Zeitung citando le ultime stime della Camera dell'Industria e del Commercio tedesca (Dihk) secondo cui la media dei senza lavoro in Germania nel 2010 è prevista a circa 3,2 milioni di unità, vale a dire intorno a 250mila in meno rispetto al 2009.
Il presidente di Dihk, Hans Heinrich Driftmann, ha commentato che in questo modo «il numero dei disoccupati scenderà ai minimi dal 1992». Il settimanale Der Spiegel aggiunge che Dihk avrebbe migliorato le proprie stime sulla crescita del Pil tedesco 2010 al 3,4% dal precedente 2,3%. La revisione al rialzo non sarebbe legata solo all'aumento dell'export, ma anche all'ampiezza della ripresa.
Il settore del servizi in Germania, intanto, si è espanso al suo tasso più rapido degli ultimi tre mesi nel mese di agosto, indicando la possibilità di un ampliamento del recupero nella maggiore economia europea. L'indice Pmi manifatturiero invece inizia a rallentare la sua corsa. Secondo l'indagine di Markit la stima flash dell'indice Pmi servizi è salita a 58,5 punti da 56,5 in luglio, contro 56,3 delle attese. Il settore manifatturiero si é invece espanso al suo tasso più lento degli ultimi sei mesi a 58,2 punti contro 61,2 del mese scorso e 60,5 delle previsioni di consensus.
Tutto questo non significa che i problemi siano superati. Soprattutto nell'ex Germania Est, dove la difficoltà di trovare un lavoro si ripercuote sul numero delle persone che aspirano a fare le valigie: uno su tre non vede l'ora di scappare e tra gli studenti oltre la metà non vede futuro a casa.