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Economia Gli economisti

Il piano di stimolo all'economia di Obama? Troppo poco e forse troppo tardi

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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2010 alle ore 13:32.

La proposta del presidente Barack Obama di stanziare altri 50 miliardi di dollari per combattere il rallentamento dell'economia è un'idea valida, ma di gran lunga troppo poco ambiziosa. Quando l'ho sentita ho pensato: «Eh».
E in ogni caso, probabilmente non verrà approvata, anche se continuo a chiedermi perché la Casa Bianca non abbia proposto un piano più ambizioso, in modo da far vedere chiaramente che sono i parlamentari repubblicani che impediscono gli indispensabili interventi di riparazione di strade, porti, fognature ecc. (per non parlare dei posti di lavoro che verrebbero creati).

Al di là di tutte queste considerazioni, la nuova iniziativa della Casa Bianca mi offre l'occasione per parlare di uno dei miei tormentoni preferiti: l'idiozia della tesi della destra secondo cui è sempre meglio stimolare l'economia attraverso sgravi fiscali, perché i singoli individui sanno meglio del Governo cosa fare con i loro soldi.
Basta una conoscenza elementare dell'economia per sapere che ci sono delle cose che devono essere fornite dallo stato, beni pubblici i cui benefici non possono essere internalizzati dal mercato. Supponiamo quindi di stanziare 50 miliardi di dollari di risorse finanziarie che altrimenti non verrebbero utilizzati.


È meglio usare questi soldi per produrre beni pubblici come strade migliori, o è meglio usarli per produrre beni privati come una maggior quantità di beni di consumo durevoli? Si può dire senza tema di smentita che in questo paese c'è una gran fame di beni pubblici.
E nell'interesse dell'occupazione dovremmo senza dubbio dare la priorità ai beni pubblici, se l'obbiettivo è ridurre il numero dei senza lavoro.L'argomento della ripresa economica richiama alla mente altre due confortevoli illusioni in circolazione negli Stati Uniti di questi tempi. La prima è che l'economia americana è avviata sulla strada della ripresa, solo più lentamente di quanto vorremmo. Per essere onesti è quello che continua a ripetere la Casa Bianca, ma non è vero.

La crescita del prodotto interno lordo è al di sotto delle sue potenzialità.E la crescita dell'occupazione non tiene il ritmo della crescita della popolazione in età da lavoro. Se volete sapere quanto tempo ci vorrà per tornare a un tasso di disoccupazione del 5 per cento a questi ritmi, la risposta è: l'eternità.

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La seconda illusione ha a che fare con la persistente speranza che il pacchetto di stimoli da 787 miliardi di dollari del 2009 ancora non avrebbe fatto sentire i suoi effetti perché molti fondi non sono ancora stati spesi.
L'anno scorso ho evidenziato che il livello di crescita del Pil non dipende dal totale dei fondi spesi, ma dal ritmo a cui vengono spesi. E quel ritmo ha toccato l'apice l'anno scorso.
Sfortunatamente, da lì in poi è tutta discesa.

© 2010 NYT - DISTRIBUITO DA NYT SYNDICATE

(Traduzione di Fabio Galimberti)

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