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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2010 alle ore 15:35.
La crisi sembra pesare di meno nello spazio. Perlomeno, se si dà retta ai numeri di Euroconsult. Nel 2010 il giro d'affari dei satelliti geostazionari per le telecomunicazioni dovrebbe assestarsi a quota 11 miliardi di dollari, in crescita del 6% rispetto al 2009. «La domanda televisiva e la corsa dei paesi emergenti- spiega Pacome Revillon, ceo di Euroconsult - hanno sostenuto il mercato. Senza dimenticare l'internet veloce». Come ribadisce al Sole24ore lo stesso presidente di Eutelsat, Giuliano Berretta.
La banda larga nello spazio
«Il nuovo propellente per i nostri ricavi? Certamente arriverà dalla banda larga». Per Berretta il web via "spazio" è essenziale nello sviluppo del business. «Entro dicembre – spiega – lanceremo, primi al mondo, un grande satellite dedicato all'internet veloce. A pieno regime servirà circa 700mila utenti per un fatturato annuo attorno a 100 milioni. L'obiettivo è raggiungere nuovi clienti, soprattutto nelle periferie delle città». Con il che Eutelsat farà concorrenza alla telecom di turno? «Assolutamente no – risponde Beretta –, siamo complementari alla rete fissa: offriremo una connessione di 10 megabit al secondo, a circa 30 euro al mese: se possibile faremo accordi con gli operatori per la banda larga».
Già, la banda larga. Ovviamente nel menù satellitare di Eutelsat non c'è solo l'Adsl2. «Un'altra gamba del nostro sviluppo – spiega il manager italiano – è l'innovazione televisiva: prima è stato il digitale, poi è arrivata l'alta definizione, infine, sarà il 3D. Negli ultimi tempi si scommetteva sul crollo della domanda di capacità di trasmissione via satellite: rispetto all'analogico infatti, nella stessa quantità di banda, ci stanno più canali. Ebbene, la previsione era sbagliata».
La spinta della tv digitale e dell'alta definizione
Vale a dire? «È successo che i grandi broadcaster, invogliati anche dal calo del costo unitario di trasmissione per utente, hanno investito per sfruttare le economie di scala: più spettatori, più canali, più servizi interattivi, più pay per view». Insomma, più satellite. Un trend di crescita che ha coinvolto anche l'alta definizione. «Attualmente – spiega Berretta – abbiamo 150 canali di questo tipo; nei prossimi 5 anni vogliamo raggiunge quota 500. Sky Italia, per esempio, con noi ne ha già 36».