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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2010 alle ore 13:10.
Mercato debole, ma non esanime. Anzi. Gli indicatori registrati dall'ondata di report che nelle ultime settimane ha fatto il punto sul mercato residenziale italiano evidenziano compravendite in ripresa e tempi di vendita sulla via della stabilizzazione, anche se i prezzi viaggiano ancora in discesa.
«Il mercato è ancora debole – spiega Alessandro Ghisolfi, responsabile ufficio studi Ubh (Professionecasa e Grimaldi) –, ma confortato dai primi concreti segnali di ripresa, a partire dai volumi di scambio nei capoluoghi di provincia». Dopo un primo trimestre 2010 in cui, dopo due anni, gli scambi sono cresciuti del 3,4% in tutta Italia, la lenta ripresa delle compravendite è stata confermata anche in primavera-estate, soprattutto nelle grandi città, mentre faticano i comuni medio piccoli.
Mentre da un lato si registra un aumento, a livello nazionale e su base annua, delle compravendite superiore al 5,5% a fine settembre 2010, secondo Ubh, bisogna sottolineare che tale risalita è motivata dalla discesa delle quotazioni. Da gennaio la discesa media si attesta, infatti, intorno al 5% nelle grandi città. Meno rosea è la situazione dei comuni della provincia, l'area più penalizzata dalla crisi dell'immobiliare, dove i prezzi sono diminuiti del 7,8%. E per chi aspetta a vendere pensando di trovare l'acquirente disposto a spendere i dati non sono rassicuranti: le punte massime di riduzione del prezzo richiesto hanno toccato il 20% per le abitazioni vendute dopo oltre 12 mesi di presenza sul mercato.
Per le grandi città, le discese maggiori si registrano in capoluoghi come Verona, Napoli e Firenze; meno forte la discesa a Roma e Palermo. Tengono le aree di pregio di Roma e Milano e delle città d'arte come Firenze e Venezia.
Secondo un'elaborazione di Scenari Immobiliari per Casa & Case- Il Sole 24 Ore, ci sono interi quartieri in cui i prezzi negli ultimi 12 mesi, invece, sono saliti. La miglior perfomance spetta al quartiere Provvidenza di Caltanissetta dove i valori da settembre 2009 a settembre 2010 sono aumentati del 3,4% (+18,1% negli ultimi cinque anni). Ma hanno registrato valori in salita oltre il 2,5% anche la zona Monticelli-Brecciarolo ad Ascoli Piceno (+17,9% nei cinque anni), il quartiere Cappucini a Brindisi e piazza Tevere a Rieti. «Abbiamo diviso l'Italia in 12mila microzone e dall'analisi emerge che ci sono piccole città che viaggiano con andamenti costanti» dice Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. «Da evidenziare che in questo mercato due sono le tendenze – continua Breglia –: il ritorno all'investimento immobiliare, soprattutto all'acquisto per i figli, e la ricerca di case più piccole perchè sostanzialmente il mercato è più povero».