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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 21:35.
Un impianto solare con pannelli per 36mila mq. È il fiore all'occhiello della carinziana GreenOne Tec, che si è aggiudicata la gara per la fornitura dei collettori solari per l'Università femminile Princess Noura Bint Abdulrahman di Riad. Un appalto da 3,6 milioni di euro ottenuto sbaragliando la concorrenza di imprese tedesche, turche, danesi e asiatiche. La GreenOne lavorerà per la società britannica Millennium Energy Industries, specializzata nel settore energetico e che opera soprattutto in Medio Oriente e nell'area Nordafricana.
Le dimensioni del nuovo impianto superano ampiamente la struttura di Marstal, in Danimarca, che fino a questo momento era considerata la più grande al mondo con i suoi quasi 20mila mq. Si tratta di uno spazio grande quanto cinque stadi di calcio; ma è soprattutto la commessa più importante della storia della società e apre alla GreenOne il mercato in grande crescita della penisola arabica. Per rispettare i tempi di consegna (fine 2011) l'azienda austriaca ha dovuto raddoppiare la sua capacità di produzione. Il progetto è stato adattato alle specifiche esigenze del territorio con un vetro solare a elevata trasparenza e un sistema di fissaggio in grado di resistere alle forti raffiche di vento delle tempeste di sabbia. Il nuovo impianto servirà per l'acqua calda e il riscaldamento del campus universitario, ma è in grado di soddisfare il fabbisogno di 36mila persone con un risparmio nell'arco di vita della struttura di circa 52 milioni di litri di olio combustibile e la mancata emissione nell'aria di 125 milioni di chilogrammi di anidride carbonica.
L'azienda carinziana, leader del mercato europeo per i collettori solari, nata dalla visione di Robert Kanduth (che cominciò a sviluppare assorbitori e collettori solari nel suo garage di casa) è stata fondata nel 1991. Lo scorso anno ha raggiunto un fatturato di 120 milioni di euro con 410 dipendenti, mentre nel 2008 ha superato il milione di mq di superfici di collettori prodotti. Opera in oltre 40 paesi tra europei ed extra-europei con una quota di export sulla sua produzione dell'85% circa.
Prenderà parte al progetto anche l'AEE INTEC, l'Istituto per le Tecnologie Sostenibili con sede a Gleisdorf in Stiria, che fornirà il supporto tecnico per la progettazione. E la cosa non stupisce: in Austria, secondo le stime di un rapporto sull'industria delle tecnologie ambientali, il fatturato registrato in questo ambito si è quadruplicato negli ultimi quindici anni (da 1,5 a 6 miliardi di euro). Nello stesso lasso di tempo anche l'export del settore è aumentato di due volte e mezzo, passando da 1,5 a 3,9 miliardi di euro. Il numero degli addetti nel comparto delle tecnologie ambientali è raddoppiato, raggiungendo le 22.000 unità.