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Economia Lavoro

Sacconi annuncia: nel decreto Sviluppo proroga degli ammortizzatori sociali da 7 miliardi

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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 18:30.

Nel decreto Sviluppo arriverà anche la proroga degli ammortizzatori sociali per circa 6-7 miliardi. L'annuncio arriva dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, all'assemblea nazionale della Cna. Sacconi ha anche sottolineato l'importanza del recente accordo sul contratto di apprendistato la cui novità, ha detto, «sta nella formazione che non si fa riportando il lavoratore in aula ma nell'impresa per competenza».

Il patto sociale pone «una richiesta di spesa pubblica che guarderemo con attenzione, nell'ambito delle limitatissime possibilità perchè il bilancio è fisso, è bloccato», ha detto Sacconi a margine dell'assemblea Cna. «Ovviamente - prosegue - è facile trovarsi d'accordo nel chiedere più spesa, è difficile da parte nostra cercare di corrispondervi».

«Stabilità politica e di bilancio vanno di pari passo», ha sottolineato poi Sacconi, precisando che «se dovessimo attenuare la disciplina di bilancio, se dovessimo attenuare anche di poco i vincoli europei, entreremmo in una condizione di pericolo». Per il ministro del welfare, «stabilità è crescita, è sviluppo». E ha detto che «se vi sarà instabilità politica, la sindrome Grecia è alle porte».

«Imprese, lavoro e famiglia sono i paradigmi di una nuova fiscalità che deve essere costruita», ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «La premessa del federalismo fiscale è la riforma fiscale che può essere ora concretamente terreno di lavoro delle parti sociali». Ciò, ha aggiunto Sacconi, «ci dà la premessa per lo spostamento del prelievo in favore delle persone, le persone fisiche e giuridiche che creano ricchezza». Il mondo associativo «è consapevole non possiamo più tornare a molte delle condizioni che ci consentivano la crescita», ha aggiunto il ministro, sottolineando l'importanza dell'operazione di rientro dal debito pubblico e privato.

Intanto a ottobre si conferma il lento calo delle richieste di cassa integrazione. Le ore autorizzate nel mese, segnala un comunicato dell'Inps, sono state 100,8 milioni, contro i 103,2 milioni di settembre (-2,3 per cento). Rispetto al mese di ottobre 2009, quando le ore autorizzate erano state 97,1 milioni, si registra un aumento del 3,8 per cento». L'Inps precisa che «la riduzione è particolarmente forte negli interventi ordinari (Cigo), in cui si é passati dai 26 milioni di ore autorizzate nel mese di settembre ai 23,9 milioni di ottobre (-8,4 per cento). Rispetto allo stesso mese dello scorso anno la flessione della cassa integrazione é del 60%, anche se é differente l'andamento nei diversi settori, con l'industria che fa registrare un decremento del 66,1% rispetto all'ottobre 2009, mentre l'edilizia fa segnare un aumento dell'11,9 per cento.

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Anche negli interventi straordinari (Cigs), rende noto l'Inps, si registra un segno negativo di ottobre rispetto a settembre (42,6 mln di ore autorizzate contro 44,8 mln, pari a -5,1 per cento). Rispetto all'ottobre 2009, quando le ore autorizzate erano state 21,1 milioni, vi é un incremento del 101,1 per cento. Sommando le ore autorizzate di Cigo e Cigs il confronto tendenziale é ancora sensibilmente negativo: in ottobre 2009 erano state concesse 80,5 milioni di ore, contro i 66,3 milioni dell'ottobre 2010. In aumento, invece, gli interventi in deroga (Cigd), che segnano una crescita del 6,4% delle ore autorizzate in ottobre rispetto a quelle di settembre (34,3 contro 32,3 milioni). Più che raddoppiate rispetto allo stesso mese del 2009 (16,6 mln +107,7 per cento).

«Le ore di cassa integrazione autorizzate mensilmente continuano ad oscillare da circa un anno intorno ai 100 milioni: un dato così elevato continua a preoccupare», sottolinea il segretario confederale della Cisl, Giorgio Santini. Per Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, «è urgente conoscere quanti sono i lavoratori provenienti da lunghe esperienze di cassa integrazione ordinaria e quanti invece hanno solo questa possibilità di sostegno al reddito. Le politiche attive, infatti, cambiano in funzione dei destinatari». Per il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, «peggiora radicalmente la qualità del ricorso alla cassa con più straordinaria e più deroga». Secondo Fammoni, con i dati di oggi, «registriamo più ore autorizzate, più ore effettivamente utilizzate rispetto al 2009, peggior qualità nell'uso della cassa: questi i dati effettivi».

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