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Economia Gli economisti

Nuovi motori verdi per la crescita

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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2010 alle ore 17:00.

Il Segretario Generale dell’UNO, Ban Ki-Moon, ha resa pubblica venerdì la relazione finale del suo Gruppo di consulenti ad alto livello sul finanziamento del cambiamento climatico (GCF). Essendo i due membri del settore privato del GCF siamo orgogliosi del lavoro da noi svolto. Il riepilogo del progetto espone chiaramente le opzioni disponibili per destinare ogni anno 100 miliardi di dollari per la mitigazione del cambiamento climatico e l’adeguamento nei paesi in via di sviluppo e indica le condizioni che consentiranno di raggiungere questo obiettivo entro il 2020.

Una condizione essenziale è costituita da un rigoroso prezzo del carbonio pari a 25 $ per tonnellata di CO2, al fine di dare il via agli ampi investimenti del settore privato che sono necessari per finanziare il passaggio a un’economia a basso tenore di carbonio. Ci preoccupa tuttavia la scarsa volontà politica per quanto concerne il prezzo del carbonio. Non possiamo attendere fino al 2020 per scoprire perché il surriscaldamento globale avanza, mentre le trattative internazionali procedono lentamente e lo slancio creato nel settore privato rischia di spegnersi. È indispensabile iniziare ora a produrre risultati concreti, basati su iniziative promettenti che meritano di essere incrementate.

Una di queste iniziative è il programma REDD+ (riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale), uno sforzo per creare valore finanziario per il carbonio immagazzinato nelle foreste pluviali. Non si può aspettare fino al 2020 per affrontare la deforestazione e il degrado forestale. Le molte risorse che dobbiamo proteggere saranno in gran parte esaurite entro quella data. E, se fatta correttamente, la protezione delle foreste pluviali è un metodo efficace, dal punto di vista dei costi, sia per mitigare il cambiamento climatico sia per fornire mezzi di sussistenza sostenibili a molti milioni di persone che vivono attualmente in stato di povertà rurale. 

Il recente accordo tra la Norvegia e l’Indonesia apre nuove vie sotto tre aspetti: non solo protegge, ma ripristina anche la copertura forestale di torbiere che sono diventate la principale fonte di emissioni di carbonio; fornisce un meccanismo efficace per combattere la corruzione; e migliora il modo in cui viene utilizzata l’assistenza ufficiale allo sviluppo. Programmi di questo tipo possono essere estesi con la partecipazione di un gruppo di nazioni che condividono le stesse idee, unita alla partecipazione della società civile.

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Tags Correlati: Africa del Nord | Banco del Mutuo Soccorso | Ban Ki-Moon | GCF | George Soros | International Finance Corporation | Sviluppo economico

 

Diamo molta importanza alla raccomandazione fatta dal GCF di creare Fondi Verdi per la selvicoltura e per l’Africa. Sproniamo ad agire presto in quanto costa molto meno conservare le foreste pluviali che riabilitarle. Inoltre, il Fondo Verde aiuterebbe a riempire il gap tra il sostegno finanziario fast track per il 2010-12, promesso a Copenhagen, e il 2020.

Una seconda iniziativa è costituita dal finanziamento a favore del clima offerto da banche multilaterali di sviluppo (BMS). Le BMS hanno saputo amplificare grandi flussi di capitale di investimento privato, contenendo i rischi e sviluppando la capacità di istituzioni finanziarie nazionali. Ad esempio, il Programma di efficienza energetica basato sulle utility in Cina dell’IFC ha avuto molto successo usando piccoli importi di fondi di donatori e capitale di rischio per generare grandi quantità di prestiti con un effetto leva sorprendente, superiore a 100:1. Allo stesso modo, la EBRD ha posto l’efficienza energetica al centro di molte delle sue attività destinate a promuovere programmi di transizione ad un’economia di mercato in tutta l’Europa dell’Est e nei paesi dell’Ex-Unione Sovietica. Le BMS dovrebbero lavorare rapidamente con il settore privato per allargare molto le dimensioni di questo nuovo meccanismo. Il loro capitale dovrebbe essere incrementato, se dimostrano di avere successo.

Una terza iniziativa riguarda lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile. Programmi ben definiti di tariffe di immissione in rete offrono agli investitori la trasparenza, la continuità e la sicurezza che cercano e questi incentivi hanno sostenuto circa il 75% della capacità fotovoltaica e il 45% della capacità eolica installata nel 2008 a livello mondiale. Il programma GET FiT è una proposta per promuovere l’accesso a fonti di energia rinnovabile nel mondo in via di sviluppo attraverso nuove partnership pubblico-private. Il denaro proveniente da donatori bilaterali e multilaterali fornirebbe incentivi a produttori di energia per la produzione di energia rinnovabile, abbinata ad assistenza tecnica coordinata e a programmi di formazione. L’uso di una struttura simile a quella del programma GET FiT per sostenere il finanziamento iniziale di iniziative quali DESERTEC, un programma su vasta scala per produrre energia solare ed eolica nel deserto del Sahara destinata all’uso nel Nord Africa e all’esportazione in Europa, è particolarmente promettente. Opportunamente adattato, questo meccanismo potrebbe anche diffondere drasticamente l’energia rinnovabile, le soluzioni off-grid attraverso economie rurali, procurando a miliardi di persone un accesso affidabile all’energia e innescando una nuova rivoluzione verde nella campagna.

In un periodo di domanda globale insufficiente abbiamo grande bisogno di nuovi motori di crescita. Ciò offre una grande opportunità per dare una nuova impostazione all’economia globale orientandola verso il risparmio delle risorse, una crescita a basso tenore di carbonio. In considerazione delle restrizioni fiscali nei paesi industrializzati, le limitate risorse pubbliche sono utilizzate meglio se volte a stimolare l’investimento privato su larga scala in tecnologie a basso contenuto di carbonio, ad efficienza energetica. Agendo in modo concreto ora si darebbe nuovo vigore alla volontà di lottare contro il cambiamento climatico e ciò aiuterebbe anche a ripristinare la fiducia nella collaborazione internazionale.

Caio Koch-Weser è Vice-presidente del Gruppo Deutsche Bank e George Soros è Presidente del Soros Fund Management, LLC.

Copyright: Project Syndicate, 2010.www.project-syndicate.org

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