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Norme e Tributi Fisco

Befera: il redditometro è quasi pronto

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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2010 alle ore 17:04.

I contribuenti sono avvisati: è quasi a punto il redditometro (guarda il video). «Siamo quasi pronti, stiamo ragionando sul modello e appena saremo pronti convocheremo le categorie, perché vogliamo fare una cosa non soggetta a critiche, tecnicamente inattaccabile e di sicuro successo nel recupero di evasione fiscale». A dirlo il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel corso del convegno "L'integrazione con l'anagrafe tributaria delle banche dati in materia economico-finanziaria", organizzato dalla commissione parlamentare di Vigilanza sull'anagrafe tributaria. Befera ha spiegato che «c'é tempo fino a marzo perché si tratta delle dichiarazioni 2009».

Come annunciato si sta lavorando su reddito e capacità di spesa. «Sulla base di analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati per life stage e per area territoriale di appartenenza - ha spiegato Befera - si sta lavorando sulla relazione tra reddito e capacità di spesa: tutti gli elementi di spesa sintomatici della capacità contributiva attribuibili a ciascun codice fiscale andranno presto ad alimentare una base-dati unitaria, funzionale a uno specifico software di supporto» al redditometro. Le posizioni più significative, ha detto, «saranno oggetto di controllo».

Contro l'evasione fiscale serve «un cambio culturale». Per Befera «c'è la tendenza a pensare che l'evasione dipende sempre dagli altri». Il direttore delle Entrate ha citato i dati del Censis secondo i quali «il 90% degli italiani è contro l'evasione ma vale comunque 100 miliardi di euro l'anno». Per Befera tutti dunque debbono cambiare la mentalità. «Anche quando si accetta di pagare in nero - ha ricordato - bisogna tenere presente che non è l'altro che evade ma chi paga in nero senza versare l'Iva».

Befera ha anche ricordato i numeri della partecipazione dei comuni alla lotta all'evasione. «A oggi sono arrivate undicimila segnalazioni da parte dei Comuni, non tutti sono partiti, a breve sarà fatto il decreto per attribuire loro i quattrini, sono 19 in totale i milioni accertati finora». Ma i numeri "soffrono" di alcuni ritardi nell'avvio della macchina e non ha ancora visto la luce il decreto legato alla quota di partecipazione dei comuni. «Al di là dei numeri - ha controbattuto Andrea Ferri dell'Ifel (Istituto finanza ed economia locale) - c'é stata una crescita esponenziale delle segnalazioni, se si considera che siamo partiti a fine 2009-inizio 2010, perché non erano pronti gli strumenti telematici. Il problema é che c'é un impasto di confusione: prima di tutto la funzione di accertamento va messa nelle Carta delle Autonomie. Poi, l'aumento della quota di partecipazione dei Comuni al 33% é importante, ma é importante che il decreto veda rapidamente la luce: non é possibile che a cinque anni dalla norma e a un anno dalla sua effettiva utilità non ci sia ancora lo strumento per l'erogazione. Tutto il sistema così perde credibilità».

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Il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, Maurizio Leo, ha evidenziato che «l'interoperabilità tra banche dati locali e centrale è determinante per contrastare l'evasione fiscale di massa». Fabrizia Lapecorella, direttore del Dipartimento Finanze del ministero dell'Economia, pur condividendo l'esigenza di affinare e integrare le banche dati, ha rilevato che «lo scambio di dati tra amministrazioni non è la risoluzione di tutti i problemi». È indispensabile, ha sottolineato infine Marco Bonamico, amministratore delegato Sogei, «che lo sviluppo del nuovo Sistema Informativo della Fiscalità si basi sui principi di condivisione, integrazione, confronto e standardizzazione. In quest'ottica si rende necessaria una gestione centralizzata delle banche dati di riferimento nazionale».

Ancora poche, però, le variazioni delle rendite catastali a seguito di segnalazioni di incoerenza dei comuni. Di collaborazione tra istituzione centrale e Comuni ha parlato anche il direttore dell'Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno: «Solo lo 0,29 per mille delle unità immobiliari oggetto di pubblicazione sul portale dell'Agenzia, oltre 4 milioni, è stato oggetto di variazione della rendita catastale in seguito a segnalazioni di incoerenza dei Comuni». Un «ritorno abbastanza modesto», ha detto appellandosi a una maggiore collaborazione da parte degli enti locali.

Il Garante della privacy Francesco Pizzetti ha evidenziato che il nuovo ruolo degli enti locali nella lotta all'evasione, «non deve vedere la moltiplicazione di banche dati perché questo Paese di banche dati ne ha fin troppe». Per Pizzetti «bisogna sciogliere anche qualche equivoco e chiarire se Comuni e Regioni debbono partecipare alla lotta all'evasione fiscale solo per i tributi di loro competenza o per tetti i tipi di prelievo e va chiarito come vanno calcolati i 'premi' per la lotta all'evasione».

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