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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2010 alle ore 08:14.
Di che cosa parliamo quando parliamo di Fiat? L'automotive italiano è un tessuto industriale articolato. C'è il gruppo di Torino e ci sono migliaia d'imprese impegnate in una filiera caotica ma efficiente che rende la dorsale padana - che dal capoluogo piemontese raggiunge Vicenza e innerva la Lombardia e l'Emilia Romagna - il sistema probabilmente più competitivo d'Europa: livelli tecnologici tedeschi e prezzi italiani.
La struttura non è gerarchica, ma il baricentro resta Torino. Non fosse altro perché nell'auto, ormai non troppo distante per complessità scientifico-organizzativa dall'aeronautica e dall'aerospazio, gli investimenti in ricerca e sviluppo restano significativi: soltanto le case produttrici se li possono permettere e sono i loro laboratori a studiare le innovazioni radicali - in particolare i nuovi motori e i nuovi modelli d'ingegnerizzazione - che poi vengono travasate verso i componentisti.
Questi ultimi dispongono di autonome capacità d'innovazione, ma resta fondamentale la pressione esercitata dall'alto dalle case produttrici, che produce nell'intera filiera una spinta industriale verso il miglioramento continuo. Quindi, con un effetto a catena, ecco i componentisti distillare conoscenze e competenze ai subfornitori e cosi via, fino ai più piccoli protagonisti del sistema. Le cifre in gioco nel nostro paese sono difficili da fissare con precisione.
Stando alla relazione finanziaria al 31 dicembre del 2009, in Italia l'intero gruppo Fiat (non solo l'auto, ma anche i trattori, i robot, le macchine movimento terra) ha 64 siti fra stabilimenti e sedi non prettamente manifatturiere e può contare su poco più di 80mila occupati. Dal lato dei ricavi, l'intero gruppo Fiat ha fatturato l'anno scorso in Italia 12,7 miliardi. Sempre secondo i documenti forniti al mercato dal Lingotto, il fatturato globale dell'auto, riferito non solo all'Italia ma a tutto il mondo, è stato di 26 miliardi di euro.
L'azienda non dichiara nemmeno agli analisti quanto fattura con l'auto nel nostro paese. Proviamo a fare una stima ragionevole.
Dai bilanci risulta che il prezzo medio a cui il Lingotto vende un'autovettura uscita dai suoi stabilimenti ai suoi rivenditori è di 10.844 euro. Si tratta di un prezzo medio mondiale. Se s'ipotizza che la cifra per l'Italia possa essere intorno agli 11mila euro e la si moltiplica per le 721.921 macchine vendute nel 2009, ecco che si potrebbe formulare l'ipotesi che il fatturato contabile dell'auto in Italia sfiori gli 8 miliardi. Se invece si considerano gli automezzi prodotti in Italia e si ragiona su una stima di sostanza e non formale (una quota potrebbe finire su bilanci non italiani) il calcolo è di poco diverso: il gruppo di Torino ha prodotto in Italia l'anno scorso 782.561 fra auto, veicoli commerciali leggeri e pesanti. A questo punto, si arriva a poco meno di 9 miliardi.