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Economia Politica economica

Berlino rialza al 2,3% le stime sulla crescita 2011 ma nel 2012 la locomotiva tedesca rallenterà la corsa

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2011 alle ore 15:58.

Il governo tedesco ha innalzato la stima di crescita per il 2011 a +2,3% dall'1,8% previsto in autunno (+3,6% provvisorio nel 2010 – il livello più alto dai tempi della riunificazione - e -4,7% nel 2009). Come risulta dal Rapporto annuale del governo, il deficit pubblico è previsto in calo al 2,5% quest'anno dal 3,5% del 2010 (quindi già da quest'anno sotto la soglia limite del 3 per cento stabilita dai trattati europei). L'inflazione media é prevista all'1,8%, in linea con il target della Bce, e i consumi privati dovrebbero crescere dell'1,6%. I disoccupati saranno nella media dell'anno 2,94 milioni, sotto la soglia simbolica dei 3 milioni.

Bruederle: la nostra economia corre, gli altri vanno a rilento
Più che compiaciute le dichiarazioni del ministro dell'Economia, Rainer Bruederle, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle ultime previsioni dell'esecutivo: «Noi avanziamo con gli stivali delle sette leghe, mentre altri ci seguono a passo d'anatra», ha affermato Bruederle sottolinenando come la locomotiva di Eurolandia si sia «catapultata fuori dal baratro della crisi». L'ottimismo del governo sembra trovare una conferma nell'indice Zew sulle aspettative per l'economia che a dicembre è balzato a 15,4 punti, dai 4,3 del mese precedente (dato decisamente sopra le attese degli economisti, che si aspettavano un incremento a 5,8) con l'indice sulla situazione corrente salito da 82,6 a 82,8.

Diw: +2,2% quest'anno, +1,3% nel 2012
Le stime del governo sulla crescita 2011 coincidono con quelle del Diw: secondo l'ultimo rapporto di previsione, presentato dall'istituto tedesco di studi congiunturali, la Germania metterà a segno una crescita del 2,2% quest'anno e rallenterà a un +1,3% nel 2012. Circa la metà della crescita prevista per quest'anno è da ricondursi alle spese per consumi (+1% nel 2011 e nel 2012 dopo +0,5% nel 2010) a loro volta trainati dal buon andamento del mercato del lavoro. Il numero dei disoccupati dovrebbe scendere nella media del 2011 a 3,054 milioni e a 3,019 milioni nel 2012 ma solo quasi esclusivamente per la crescita dei lavori part time. Per l'export tedesco la stima è di una crescita del 10% quest'anno e del 6% nel 2012 dopo +15% nel 2010, mentre l'inflazione viene stimata all'1,5% nel 2011 e all'1,7% nel 2012.

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Scenari di ripresa anche dal bollettino della Bundesbank
Di «un certo grado di rallentamento» nel breve termine, pur a fronte di un continuo scenario di ripresa, ha parlato nei giorni scorsi anche la Bundesbank. Nel bollettino mensile di gennaio la banca centrale ha spiegato che nel quarto trimestre del 2010 la produzione industriale ha messo nuovamente a segno un netto incremento e anche per i consumi privati dovrebbero essere in ulteriore miglioramento. Il forte aumento delle commesse industriali registrato nell'ultimo trimestre del 2010 ha fortemente migliorato le prospettive per il primo trimestre di quest'anno e oltre.

Sul 2011 ottimiste anche le aziende
A guardare con ottimismo al 2011 sono anche le imprese tedesche. Un recente sondaggio fra le 46 maggiori associazioni di categoria ha registrato segnali positivi riguardo all'andamento degli ordinativi per il nuovo anno e ai suoi riflessi in termini di maggiori assunzioni e investimenti delle aziende. In particolare si prevede che già nel 2011 l'industria tedesca possa recuperare i livelli di produzione industriale e di esportazioni registrati prima della crisi. L'ulteriore riduzione della disoccupazione e la fiducia di famiglie e consumatori, inoltre, dovrebbero consolidare l'aumento della domanda interna.

Buone notizie anche da inflazione, industria, mercato del lavoro ed export
L'ottimismo sulla crescita trova un riscontro anche nell'andamento del mercato del lavoro.A parte l'inatteso aumento di dicembre (di 3 mila unità) - dovuto alla peggiore ondata di gelo mai registrata in Germania da oltre 40 anni - i disoccupati risultano infatti in costante calo da circa un anno e mezzo e – secondo gli economisti – il loro numero è destinato a scendere ulteriormente anche in considerazione del fatto che l'economia tedesca è sulla strada di una solida ripresa.

Buone notizie anche sul fronte dell'inflazione: nel 2010 i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,1% restando al di sotto del limite del 2% tollerato dalla Banca centrale europea.
Quanto alla produzione industriale, a novembre ha segnato il passo senza tuttavia rimettere in discussione il ruolo centrale dell'industria (+11,1% su base annua) in questa fase di ripresa economica. "Considerando i buoni ordini in arrivo, la tendenza per l'aumento a lungo termine della produzione é destinata a continuare nei prossimi mesi", ha detto il ministero dell'Economia commentando il balzo in avanti messo a segno a novembre dagli ordini industriali (cinque volte superiori al previsto, grazie alla propensione dei mercati extra-europei per i prodotti tedeschi).

A testimoniare la forza della congiuntura tedesca è inoltre il saldo della bilancia commerciale: a novembre le esportazioni sono salite del 21,7% su base annua (a 88 miliardi di euro), anche se le importazioni sono cresciute del 33,3% (a 75,1 miliardi), raggiungendo il loro record assoluto.

La Merkel, sull'euro non torneremo indietro
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha intanto escluso categoricamente una reintroduzione del marco in Germania. In un'intervista che sarà pubblicata domani dal settimanale Stern, la Merkel ha detto che «non vi sarà alcun ritorno del Deutsche Mark», aggiungendo di essersi opposta anche a una divisione della zona euro in due parti: un nord rigido e un un sud morbido. La Germania scommette, dunque, sull'euro e «continuerà a fare il necessario per garantire un euro stabile». Secondo un sondaggio pubblicato a dicembre scorso sul tabloid tedesco Bild, la metà dei tedeschi (51%) è scontenta della moneta unica europea.

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