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Economia Aziende

Firmato l'accordo per Termini Imerese. Un miliardo di investimenti e 3.300 posti di lavoro

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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 14:29.

È stato firmato l'accordo di programma per il rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese che smetterà di produrre auto per il Lingotto alla fine di quest'anno. L'accordo prevede un investimento complessivo di un miliardo di euro, di cui 450 milioni di risorse pubbliche, 100 del ministero dello Sviluppo e 350 della Regione Sicilia. A siglare l'intesa è stato il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, insieme all'assessore all'Industria della Regione Marco Venturi, al presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti, al sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato e ai rappresentanti di Fiat e Invitalia.

«L'accordo - ha spiegato Romani - prevede che entro il 2012 tutti i lavoratori della Fiat siano reimpiegati e in tre anni si creino 3.300 posti di lavoro complessivi». Romani ha anche spiegato che nella fase di passaggio saranno predisposte dal ministero del Lavoro anche tutte le procedure di ammortizzatori sociali: «Studieremo - ha detto - tutte le modalità perché queste possano durare il più breve tempo possibile rispetto ai tempi di rioccupazione». Per Romani si tratta di un «accordo straordinario che è stato illustrato ai sindacati due giorni fa e con cui si apre una fase nuova per Termini Imerese. Abbiamo lavorato con determinazione per creare le condizioni necessarie al rilancio di uno dei più importanti insediamenti produttivi del Mezzogiorno».

Le aziende che si impegneranno per il rilancio del polo saranno sette, quelle entrate nella short list, di cui due direttamente impegnate nel settore automotive, la Rossignolo e la Rev. Il ministro non ha però escluso che in una seconda fase, qualora si aprano le possibilità, possano anche subentrare anche altre aziende la cui offerta è arrivata «fuori tempo massimo» rispetto alla chiusura della short list. «I piani - ha spiegato Domenico Arcuri, ad di Invitalia advisor per la short list - hanno una evoluzione specifica per ognuno di essi. Quindi per arrivare al completamento dell'investimento in alcuni casi occorreranno 36 mesi. Il che vuol dire che dopo tre anni l'investimento sarà completato. I piani prevedono di risolvere complessivamente il problema occupazionale esistente nel primo anno e alla fine dei 36 mesi di arrivare a 3.300 occupati».

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Il sindaco di Termini: fatto molto importante
La firma dell'accordo di programma per Termini Imerese è «un fatto importante perché, dopo l'addio della Fiat, parte un complesso processo di reindustrializzazione del polo di Termini Imerese. Vigileremo con responsabilità sulla puntuale attuazione dell'accordo di programma che prefigura l'insediamento di nuove e diverse attività produttive e la ricollocazione della totalità del personale impiegato negli stabilimenti del gruppo Fiat». Lo afferma il sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato che ha preso parte alla riunione al ministero dello Sviluppo economico. È stato definito un piano di interventi pubblici agevolativi in favore non solo delle sette manifestazioni di interesse, già selezionate da Invitalia, spiega il primo cittadino, ma anche di eventuali ulteriori iniziative che dovessero essere presentate.

«Dopo aver siglato questa intesa bisogna avviare, da subito, un confronto con i sindacati - sottolinea Burrafato - per individuare le modalità di confluenza del personale impiegato negli stabilimenti Fiat e nelle aziende dell'indotto delle nuove attività produttive. Percorso che deve prevedere, per il periodo di transizione, ogni possibile sostegno al reddito dei lavoratori». E il ruolo di Fiat «non si può esaurire con la messa a disposizione degli stabilimenti, se necessario deve restare impegnata nel processo di ricollocazione di tutto il personale: soltanto allora può ritenersi libera da ogni vincolo con la Sicilia e con Termini Imerese».

Sindacati soddisfatti
«Un'occasione straordinaria per lo sviluppo e l'occupazione, che non bisogna perdere». Così il segretario generale della Fismic Roberto Di Maulo commenta la proposta della Fiat per le ex Carrozzerie Bertone. E domani del futuro dello stabilimento di Grugliasco alla luce dei progetti presentati dall'Azienda se ne parlerà, nel corso di una conferenza stampa, a Torino, a cui sono stati invitati anche i lavoratori della ex Bertone ed a cui interverranno il segretario generale Di Maulo e il segretario della Fismic piemontese Vincenzo Aragona.

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