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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 16:59.
Anche per il 2010 «ci aspettiamo un calo degli incidenti mortali e degli infortuni sul lavoro. Una riduzione di cui andiamo molto orgogliosi»: lo ha detto il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori, in occasione di un convegno promosso dall'Istituto su «Sicurezza, prevenzione e competitività: il ruolo attivo delle imprese», alla presenza del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. I dati definitivi saranno diffusi la prossima settimana, ma, secondo le prime stime già indicate dall'Inail a inizio mese, il numero degli incidenti mortali dovrebbe scendere sotto i mille (nel 2009 erano stati 1.053).
Aziende in sinergia per migliorare la sicurezza sul lavoro
Sartori ha evidenziato «il rapporto di collaborazione con le grandi e le piccole imprese: un modo per elevare la gestione della sicurezza sul lavoro, che sta dando risultati importanti». In questo contesto si inserisce la definizione di un modello comune di Sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro delle aziende a rete. Il documento, realizzato con il coordinamento di Inail e Consel Consorzio Elis, è frutto della collaborazione di 14 imprese a rete italiane che hanno predisposto un sistema di gestione comune, appunto, che, viene sottolineato, «potrà avere potenziali ricadute anche nella diffusione della prevenzione nell'indotto» Tra le 14 imprese imprese figurano Autostrade, Ama, Enel, Trenitalia, Saipem, Poste italiane, Acea e Italcementi.
Completare la tutela globale del lavoratore
Nel corso dell'evento è stato proiettato anche un filmato realizzato dall'Ufficio stampa Inail che ha illustrato - attraverso le testimonianze di tre dei protagonisti dei tavoli di lavoro: Autostrade per l'Italia, Enel e Poste Italiane - il significato e gli obiettivi che sono stati alla base di questa importante iniziativa in materia di prevenzione. Si tratta di «Si tratta di un'iniziativa molto importante», ha detto Sartori. Che ha concluso: «Ora è necessario completare la tutela globale del lavoratore, occorre essere determinati perchè non c'è più tempo da perdere» (Cl.T.).
