Inflazione in aumento, a giugno la Cina potrebbe tornare ad alzare i tassi

La Cina continuerà ad attuare una politica monetaria "prudente" nel 2011. Lo ha ribadito la People's Bank of China (Pboc) in un estratto del China Financial Stability Report pubblicato sul proprio sito. Le nuove misure guardano in particolare alla copertura di prestiti di società fiduciarie poco regolamentate, emissioni di obbligazioni societarie, raccolta di fondi azionari.

Inoltre, come peraltro preannunciato nei giorni scorsi dall'agenzia stampa Xinhua, la Pboc potrebbe tornare ad alzare i tassi, già a inizio della prossima settimana, approfittando della chiusura dei mercati lunedì 6 giugno. Sarebbe il terzo rialzo del costo denaro operato quest'anno, a cui vanno aggiunti cinque aumenti delle riserve obbligatorie bancarie (una misura paragonabile per certi versi a un rialzo dei tassi).

Inflazione in aumento
Misure atte a contenere l'avanzata dell'inflazione che secondo le previsioni pubblicate oggi da China International Capital dovrebbe attestarsi nel 2011 al 4,8%, più in alto quindi delle precedenti stime (4,5%). Anche se le attese a fine anno proiettano l'inflazione al 5 per cento.

Economia in espansione
Del resto, l'aumento del costo della vita è direttamente collegato a un'economia che continua a espandersi, seppur con qualche dato contradditorio. A maggio l'indice che misura il settore servizi, compilato dalla Federazione di Logistica e Acquisti cinese, ha rallentato il ritmo di espansione a 61,9 in maggio, dal massimo di 11 mesi di 62,5 registrato ad aprile. Il Pmi invece curato da Hsbc ha mostrato l'indice in aumento a 54,3 il mese scorso in rialzo dal 51,6 di aprile.

Il Pmi offre una fotografia puntuale delle condizioni di nel settore dei servizi in Cina, che rappresenta meno del 45% della sua economia, molto meno di altre nazioni sviluppate. Il livello di 50 punti delimita espansione da contrazione.

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