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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2011 alle ore 19:19.

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Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania (EPA)Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania (EPA)

Stop agli incentivi al fotovoltaico in agricoltura e guardia alta su ulteriori aggravi fiscali per l'impresa agricola dopo la stangata arrivata dall'Imu. Oggi il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, nell'illustrare le linee programmatiche del dicastero, ha annunciato che presto affronterà con il collega dell'Ambiente, Corrado Clini, il tema delle agroenergie, ma con alcuni punti fermi.

Incentivi alle agroenergie solo se legate all'attività agricola
Il ministro delle Politiche agricole ha infatti chiarito che intende incentivare le agroenergie solo se legate all'attività agricola. Per questo sotto accusa è finito il fotovoltaico «che per l'agricoltura – ha sottolineato– ha avuto sinora solo ricadute negative con sottrazione di terreni alla destinazione produttiva e impennata del costo degli affitti».

Blindare aiuti e agevolazioni ai «professionisti»
Altro tema caldo quello fiscale. Catania ha ottenuto degli aggiustamenti importanti nella «manovra Monti» con la differenziazione di trattamento tra i proprietari di terreni e gli agricoltori cosiddetti professionali (coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali). Il moltiplicatore per il calcolo della base imponibile è infatti 130 per i primi e 110 per i secondi. E sarà questa la linea che il Mipaaf intende seguire anche in vista di una revisione del sistema fiscale. Così come per la riforma Pac l'orientamento è di blindare aiuti e agevolazioni ai «professionisti».

Pesante il conto per l'agricoltura
Il conto che l'agricoltura ha pagato è comunque pesante. Gli uffici del ministero non hanno ancora quantificato la cifra, ma Catania ritiene verosimile la stima della Coldiretti che ha parlato di una stangata di un miliardo. E potrebbe non essere finita. Il tavolo fiscale agricolo, coordinato dall'attuale sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani, che ha recentemente concluso i lavori, ha evidenziato un ricco ventaglio di agevolazioni alcune delle quali vantaggiose per il settore, a partire dall'Iva, che sono destinate a finire nel mirino dell'amministrazione. Il settore agricolo dovrà dunque fare la sua parte anche se, ha detto il ministro, bisognerà tener conto delle particolari difficoltà che attraversano le aziende. Per il momento non si esclude nulla, ma secondo Catania, «l'attuale tassazione su base catastale resta un punto fermo dal quale non si potrà prescindere».

Misure per lo sviluppo a costo zero, a partire dalla semplificazione
Il ministro ha poi assicurato che anche per l'agricoltura si passerà alla fase 2. Con misure per attivare lo sviluppo che saranno però a costo zero. Priorità sarà data alla semplificazione per aiutare così la competitività del sistema e ai nuovi strumenti finanziari. Saranno attivate le garanzie Ismea e la partecipazione nei capitali delle aziende per ridare così ossigeno finanziario al sistema. Con particolare attenzione ai giovani agricoltori. Gli under 40 saranno anche protagonisti dell'operazione di dismissione dei terreni pubblici. Un intervento che, ha garantito Catania, «deve essere realizzato in modo trasparente e assicurando la destinazione agricola delle aree da dismettere». E se nei decreti attuativi il ministro non verificherà queste condizioni è pronto anche a rivedere l'impianto normativo.

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