Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2012 alle ore 16:02.

Le vere sfide cui va incontro la Cina risiedono nel medio e lungo termine. In effetti, l’attuale rebound economico non è un risultato di cui andar tanto fieri, soprattutto se avviene a spese di un’ulteriore riforma e di un aggiustamento strutturale.

Prima di tutto, considerato il rapido processo di invecchiamento della popolazione cinese, la scomparsa del dividendo demografico abbasserà significativamente la crescita potenziale. Inoltre, restando immutati gli altri elementi, l’aumento estremamente rapido degli investimenti in capitale fisso ha eroso l’efficienza di investimenti cinese e l’efficienza di capitali, riducendo ulteriormente il potenziale aumento di output. E, dal momento che l’economia cinese si avvicina alla piena modernizzazione tecnologica, il Paese non potrà più contare sul vantaggio del ritardatario, e la sua incapacità di creare e innovare potrebbe diventare un importante ostacolo per la crescita. Pur apportando significativi benefici nelle reti della produzione globale, l’attiva partecipazione potrebbe aver intrappolato la Cina in fondo alla catena del valore, riducendo il suo raggio d’azione per il progresso futuro.

Si profilano all’orizzonte altri limiti. La rapida espansione economica implica che le forniture di energia e materie prime tenderanno a limitare sempre più la crescita potenziale. Allo stesso tempo, la richiesta di tutela ambientale e altri diritti fondamentali da parte dei cittadini aumenterà inevitabilmente i costi di produzione. L’ambiente esterno potrebbe diventare meno favorevole, nel momento in cui il lungo processo di deleveraging globale impedisce la ripresa economica nei principali mercati esteri della Cina.

Infine, malgrado la Cina sia uno dei maggiori creditori al mondo, incorre da anni in un deficit nel saldo degli investimenti. Se questo modello persiste, la Cina potrebbe trovarsi di fronte a un vincolo della bilancia dei pagamenti sulla crescita in futuro.

Rispetto a queste vulnerabilità economiche, tuttavia, il destino della riforma politica in Cina sarà molto più importante per la prosperità a lungo termine del Paese. Tutto, si spera, andrà bene. Ma non c’è nulla di male nel prevedere uno scenario di crisi, così che la Cina possa evitare che si materializzi.

Uno scenario di questo tipo si può sintetizzare come segue. Grazie ad oltre trent’anni di rapidissima crescita economica con una scarsa attenzione alla giustizia sociale e all’uguaglianza, la Cina è diventata una società stratificata. È facile immaginare che ciascun gruppo sociale chieda una fetta maggiore di reddito nazionale, e questo processo per definizione è inflazionistico.ù

In effetti, con un regime politico sempre più benevolo, il populismo potrebbe diventare irresistibile, mentre l’entità della burocrazia statale potrebbe continuare ad espandersi. Tenuto conto di un tasso di crescita più basso, la posizione fiscale della Cina peggiorerà – all’inizio gradualmente e poi rapidamente – con un rapporto debito pubblico/Pil che alla fine crescerà fino a toccare un livello insostenibile. Le cose peggioreranno quando la Cina dovrà ricorrere ai propri risparmi – accumulati in due generazioni e impacchettati in buoni del Tesoro americano – per alleviare i vincoli fiscali, e scoprirà che il valore delle riserve in valuta estera sarà già evaporato.

Per giudicare il dinamismo economico della Cina l’indicatore chiave è la sua posizione fiscale. Quando, e solo quando, la posizione fiscale della Cina peggiorerà rapidamente, la sua economia soffrirà un hard landing.I prossimi cinque anni saranno cruciali per il futuro della Cina, che si giocherà la possibilità di completare un difficile processo di riforma e aggiustamento.

Traduzione di Simona Polverino
Yu Yongding è stato presidente della China Society of World Economics e direttore dell’Istituto di economia e politica mondiale presso l’Accademia cinese di scienze sociali. È stato anche membro del Comitato di politica monetaria della People’s Bank of China e membro del Comitato Nazionale dei Consiglieri del XI Piano quinquennale della Cina.
Copyright: Project Syndicate, 2012.

Shopping24

Dai nostri archivi