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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2013 alle ore 16:33.

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HONG KONG – In Cina sta prendendo piede l’idea che il concetto anglosassone di rule of law, in italiano stato di diritto, sia l’unico requisito indispensabile per la pace e la prosperità globali, sostenibili e di lungo termine. Vale quindi la pena considerare come lo stato di diritto differisca dagli attuali piani istituzionali della Cina.

Lo stato di diritto è stato definito in vari modi, ma la maggior parte delle autorità conviene su alcune caratteristiche principali. Come afferma Kenneth W. Dam dell’Università di Chicago nel suo libro The Law-Growth Nexus, lo stato di diritto esclude il segreto giuridico e l’impunità giuridica, mentre protegge gli individui dalla discriminazione legale e applica norme che li favoriscono.

Thomas Bingham, ex Lord Chief Justice e Senior Law Lord del Regno Unito, ha proposto una definizione in qualche modo più ampia, ma compatibile. Secondo Bingham, la legge deve essere accessibile e, laddove possibile, intelligibile, chiara e prevedibile. Chiunque dovrebbe essere governato in conformità con la legge, depurata dalla discrezione personale di chi è al potere, mentre le controversie legali dovrebbero essere risolte senza costi proibitivi e ritardi eccessivi. Dovrebbe esserci uguaglianza di fronte alla legge, insieme a un’adeguata tutela dei fondamentali diritti umani.

Il potere statale dovrebbe altresì essere esercitato con ragionevolezza, in buona fede, e per gli scopi cui è destinato, con tribunali indipendenti e un controllo di costituzionalità atto a garantire che il governo non superi i limiti della propria autorità. I tribunali e gli altri enti aggiudicativi ufficiali dovrebbero fornire procedure eque. E lo stato dovrebbe rispettare gli obblighi di diritto internazionale.

Lo stato di diritto non può essere creato da un giorno all’altro. In Inghilterra, la tradizione di common law si è evoluta in centinaia di anni attraverso migliaia di casi legali in cui avvocati, giudici e giurie locali hanno rivestito ruoli chiave. Nell’Europa continentale, nel frattempo, lo stato di diritto ha fatto la sua comparsa sotto forma di tradizione di diritto civile, che ha avuto origine dai codici romani e napoleonici che venivano rivisti periodicamente in risposta al cambiamento di regime e alla rivoluzione.

In entrambe le tradizioni, lo stato di diritto richiede un insieme di regole e pratiche in grado di adattarsi ai cambiamenti di valori, istituzioni, pratiche, aspettative e comportamenti di un complesso sistema sociale. Forse è per questo motivo che oggi a Pechino è molto letto di Alexis de Tocqueville.

Negli ultimi trent’anni la Cina, che ha adottato la tradizione di diritto civile, ha fatto rapidi passi avanti lungo il cammino dello stato di diritto, emanando leggi e regolamenti simili a quelli dell’Occidente. Ora applica regole, regolamenti e diritti di proprietà di immobili e altri beni, per avviare un’attività, per l’occupazione, e per il commercio e gli investimenti internazionali – tutto ciò che ha reso possibile l’ascesa economica della Cina.

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