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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 11:12.

La seconda implicazione, stante l'incertezza sulla gravità della recessione e il fatto che l'inflazione non è influenzata da recessioni di vasta portata, è che le Banche centrali devono a tutti i costi puntare a qualcosa di più che il semplice conseguimento degli obbiettivi di inflazione. Anzi, il loro compito in una situazione di forte recessione – e che in certi Paesi, ahimè, sta peggiorando sempre più – è puntare ai livelli di attività economica più alti possibili coerenti con un'inflazione stabile. Il successo passato fornisce alle Banche centrali non solo l'opportunità, ma anche l'obbligo di rischiare un espansione della domanda in una fase di contrazione dell'economia. I dirigenti della Bce per cortesia prendano nota: un'inflazione bassa non è sufficiente.

La terza implicazione è che gli obiettivi di inflazione devono sì continuare a rappresentare l'elemento cardine dell'azione delle Banche centrali, ma l'esperienza dimostra che non è abbastanza. L'idea che sia più facile sgombrare le macerie dopo un tracollo finanziario che contenere l'espansione di una bolla speculativa si è dimostrata sbagliata. L'unico dubbio è come agire. Che sia importante costruire un sistema finanziario più resistente, attraverso un innalzamento dei requisiti patrimoniali e politiche macroprudenziali aggressive, è evidente.

Nulla di quanto sopra sarà facile. Un capitolo del rapporto gemello del World Economic Outlook, il Global Financial Stability Report mette in risalto, per esempio, le potenziali controindicazioni delle politiche non convenzionali che le Banche centrali sono state indotte a utilizzare quando i tassi di interesse sono arrivati in prossimità dello zero. Anche se modificare gli obbiettivi di inflazione sarebbe estremamente rischioso, quello che è successo sembra indicare che un'inflazione un po' più alta avrebbe potuto essere utile. L'esperienza indica senza alcun dubbio che la politica monetaria da sola non è così efficace nel caso di una recessione da indebitamento: dev'essere accompagnata da una rapida ricostruzione del sistema finanziario, una riduzione a ritmi forzati dell'indebitamento del settore privato e la disponibilità a usare le risorse di bilancio per sostenere la domanda, dove fattibile.

Con tutto il compiacimento che regnava prima della crisi, è bene sapere che l'unico successo indiscutibile di quella fase – aver cementato le aspettative di inflazione – ha dato alle autorità monetarie la flessibilità di cui avevano bisogno. Che la sfruttino.

Copyright The Financial Times Limited 2013
(c) 2013 The Financial Times Limited
(Traduzione di Fabio Galimberti)

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