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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2013 alle ore 16:06.

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SINGAPORE – La complessa rete delle organizzazioni internazionali che costituisce la governance globale è diventata talmente distante ed inefficace che sono ormai pochi quelli che si affidano ad essa per raggiungere dei risultati. Ora, dopo decenni di guerre di territorio e auto-marginalizzazione, le organizzazioni internazionali devono necessariamente riunirsi attorno ad una priorità globale sempre più urgente: l’urbanizzazione sostenibile.

Il mondo sta attraversando un processo di urbanizzazione irreversibile senza precedenti. Si stima infatti che la percentuale della popolazione globale concentrata nei centri urbani toccherà il . D’altra parte, questa rapida urbanizzazione sta comportando un aumento del consumo industriale di combustibile fossile, del consumo dell’acqua da parte delle famiglie e un aumento della domanda per i prodotti alimentari nelle aree in cui i terreni agricoli sono scarsi. In breve, l’evoluzione dell’attuale processo di urbanizzazione non è di fatto sostenibile.

Gli sforzi per cambiare il contesto continuano tuttavia ad essere purtroppo inadeguati. Se da un lato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha delegato all’agenzia per gli insediamenti umani, , la promozione di un processo di urbanizzazione sostenibile, dall’altro l’agenzia non ha l’influenza necessaria per garantire che quest’aspetto fondamentale venga inserito nell’agenda globale.

Inoltre, gli attori dello sviluppo internazionale (tra cui le agenzie delle Nazioni Unite, le ONG, i programmi di cittadinanza aziendale e altre organizzazioni benefiche) raramente coordinano le loro attività, anche se i loro interventi sono sempre più concentrati nelle città densamente popolate.

Dato che la promozione di un’urbanizzazione sostenibile ed un miglioramento del coordinamento rafforzerebbero il progresso in altre aree prioritarie (tra cui i diritti delle donne, il cambiamento climatico, la disoccupazione giovanile e l’alfabetismo), l’urbanizzazione sostenibile deve necessariamente diventare una priorità delle amministrazioni. E deve essere inoltre accompagnata da un forte progresso tecnologico con investimenti nello sviluppo e nella distribuzione delle innovazioni che renderebbero le città più vivibili, efficienti e sostenibili.

In realtà molte innovazioni, come i materiali di costruzione che producono energia ed i trasporti a zero emissioni, esistono già, devono solo essere resi accessibili a coloro che ne hanno più necessità. Dispositivi come sistemi di filtro per l’acqua su bassa scala, monitor cardiaci portatili e tablet a basso costo stanno già migliorando in modo consistente la vita dei cittadini più poveri in tutto il mondo e aiutando a creare pari condizioni a livello economico.

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