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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2013 alle ore 19:03.

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Gli Scambi Commerciali Transatlantici Diventano Globali


STANFORD – Hanno preso avvio le trattative tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea sul trattato commerciale , potenzialmente il più grande accordo regionale di libero scambio della storia. In caso di successo, coprirebbe più del 40% del PIL mondiale e potrebbe contare su grandi quote di commercio mondiale e di investimenti diretti esteri. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno fissato l’ambizioso obiettivo di completare i negoziati entro la fine del 2014. Storicamente, però, la maggior parte degli accordi commerciali hanno richiesto molto più tempo per il loro completamento.

L’estensione del TTIP è enorme. Con l’adesione della Croazia, all’inizio di luglio, l’Unione Europea è ora composta da 28 Stati membri, ciascuno dei quali ha un proprio particolare insieme di interessi specifici, che spingono per la promozione o la protezione commerciale, in base a interessi legati ai vantaggi comparati, alla storia, ed al puro potere politico interno.

Inoltre, si desidera dare all’accordo una portata molto ampia , complicando ulteriormente il processo. Il TTIP eliminerebbe tutte le tariffe commerciali e ridurrebbe le barriere non tariffarie, compresse quelle agricole; amplierebbe l’accesso al mercato del commercio dei servizi; comporterebbe una più stretta uniformità normativa; rafforzerebbe la tutela della proprietà intellettuale; limiterebbe i sussidi alle imprese statali, ed ancora altro. Tutto questo però assicura difficili negoziati in futuro, infatti, la Francia ha già chiesto e ricevuto una eccezione culturale per il cinema e la TV.

L’espansione del commercio aumenta mediamente il reddito di tutti i paesi coinvolti. Gli economisti stimano che il libero commercio globale, attivato mediante le numerose e positive riprese di colloqui multilaterali (il più recente è stato l’, conclusosi con la creazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio), ha aumentato in modo sostanziale il reddito mondiale.

Gli accordi regionali di libero scambio (ALS), come il TTIP, possono fare altrettanto, ma alcuni dei guadagni possono andare a scapito di altri partner commerciali. Anche all’interno di ogni paese, nonostante gli utili netti, ci sono alcuni perdenti. Il modo migliore per affrontare i problemi economici, politici e umanitari sollevati dagli accordi commerciali è quello di passare attraverso un sistema di regole di transizione, di misure di sostegno temporaneo al reddito e di processi di riqualificazione professionale, al contrario del mantenimento delle barriere protezionistiche.

I guadagni provenienti da tali accordi derivano da una varietà di fattori, il più importante dei quali è il sistema dei vantaggi comparati: i paesi si specializzano nella produzione di quei beni e servizi nella cui produzione sono relativamente più efficienti, e commerciano questi beni e servizi per gli altri. Sono importanti anche le economie di scala ed altri fattori.

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